mercoledì 8 dicembre 2010

E’ preferibile vivere vicino ad un termovalorizzatore piuttosto che a ridosso di un cementificio?

Sembra proprio vero! Una notizia apparsa sul ‘Mattino di Padova’ del 29 ottobre u.s. riportava le dichiarazioni del responsabile tecnico dell’inceneritore di San Lazzaro, che evidenziava una notevole diversità di soglie tollerabili, per i fattori inquinanti immessi in atmosfera, dagli inceneritori e dai cementifici.

domenica 28 novembre 2010

Messaggio di Laura Puppato alla manifestazione No Revamping

Cari amici,
mi scuso per l'assenza, ma oggi, in concomitanza alla vostra manifestazione si sta svolgendo a Vicenza l'iniziativa del PD regionale in cui la mia presenza è indispensabile.
Da alcune settimane sono al corrente del vostro problema e del dibattito che ha suscitato il progetto di Revamping di Italcementi relativo agli impianti della Bassa Padovana. La tematica mi sta particolarmente a cuore anche in qualità di presidente del Forum per le politiche ambientali del PD.

lunedì 22 novembre 2010

Lettera di Francesco Corso ai Sindaci del territorio sulla convenzione Parco-Italcementi

Cari Colleghi Sindaci,
quando abbiamo dato vita al documento sul Revamping Italcementi ci siamo ritrovati e ne abbiamo discusso non come uomini di parte ma come persone che hanno la responsabilità delle nostre comunità. Responsabilità che non ci è stata data dall'alto ma dal voto dei nostri concittadini.
Abbiamo convenuto insieme di affermare la dignità di amministratori che si ponevano il sacrosanto interrogativo delle prospettive di sviluppo  futuro della nostra area e di come quest'opera avrebbe ipotecato per 30-40 anni qualsiasi ipotesi di sviluppo eco-sostenibile per i nostro bellissimo territorio.
Allora non avevamo obbedito ad ordini di scuderia e non avevamo ragionato per partito ma come amministratori.

sabato 20 novembre 2010

PD provinciale sul Revamping Italcementi

Il Parco dei Colli Euganei è un valore sul quale fondare uno sviluppo compatibile e coerente con le sua istituzione e le sue finalità. Il rispetto della legalità passa anche attraverso comportamenti e scelte coerenti con la Legge Regionale istitutiva del Parco Colli e con quanto disposto dalle norme del Piano Ambientale (Legge anche questa  della Regione Veneto).
Il progetto Revamping dell'Italcementi confligge con l'art. 19 del Piano Ambientale del Parco Colli e la Commissione Tecnica del Parco lo ha bocciato in quanto lo stabilimento insiste nel perimetro del Parco.
Nel merito, la conclusione sopra riportata appare fondata su una lettura delle norme.
Infatti al comma 1 dell'art. 19 delle NTA le cementerie sono elencate tra gli impianti che sono da considerare “incompatibili con le finalità del Parco”.

venerdì 19 novembre 2010

L’illusione del partito pesante

Adesso danno la colpa alle primarie. Come se le primarie avessero causato il problema, e non ne fossero invece il rivelatore. La conferma che il Pd è stato vittima di un autoinganno, cioè dell’idea che si potesse nuotare controcorrente nella storia, dandosi come missione quella di riedificare un partito pesante come antidoto alla società liquida; e che si potesse resuscitare il consenso identitario nell’era del voto d’opinione e delle leadership carismatiche.

venerdì 12 novembre 2010

Il Governo contro l'ambiente

Salta la proroga del Cinquantacinquepercento per il 2011. Un fatto molto grave: è venuto il momento di coibentare Palazzo Chigi, tornare alle urne e dare a questo Paese un governo che capisca che l'ambiente è strategico e che far pagare meno tasse a chi investe in questo campo è necessario.

Scrive Ermete Realacci:
«L’esclusione dalla legge di stabilità per il 2011 della stabilizzazione del credito di imposta del 55% per gli interventi di miglioramento energetico delle abitazioni sarebbe un atto gravissimo, contro un settore fondamentale per l’economia del paese e le politiche ambientali.

Domani conferenza stampa sull'alluvione

Il Partito Democratico intende incontrare i territori che hanno subito danni ingenti a causa dell’alluvione per mettere a punto insieme alle amministrazioni comunali alcune iniziative di solidarietà del PD allo scopo di sostenere la fase post emergenza e della ripresa.

SABATO 13 novembre alle ore 12.30 presso il Municipio di MEGLIADINO SAN VITALE si terrà una conferenza stampa.

giovedì 11 novembre 2010

Quelli che il "trenta" politico...

D'Alema ai 'rottamatori': Con battute non si diventa dirigenti
Le battute non bastano, per ambire a essere classe dirigente bisogna anche studiare. Massimo D'Alema allude ai cosiddetti 'rottamatori' di Matteo Renzi, sindaco di Firenze. "Non ho nulla contro i rottamatori - ha spiegato il presidente del Copasir in un'intervista a Sky Tg24 - l'assemblea di Firenze è stata un'espressione di vitalità". D'Alema ci tiene però a ricordare che la sua generazione ha seguito un percorso diverso: "Quando Veltroni e io ci disputammo la guida del partito avevamo l'età di David Milliband. A quell'età eravamo già ai vertici e dopo quella disputa collaborammo e in due anni portammo la sinistra ai vertici del paese". E il confronto non fu "a colpi di battute e rottamazioni, ma presentammo piattaforme politiche e culturali molto impegnative, passammo delle notti a scrivere".

mercoledì 10 novembre 2010

Comunicato di Laura Puppato in merito alla sua partecipazione all'iniziativa di Firenze

Ho saputo dell’iniziativa di Firenze, organizzata dal suo sindaco Matteo Renzi e dal consigliere regionale della Lombardia Giuseppe Civati, da alcuni giovani del Veneto iscritti al Partito democratico. Messa in piedi una corriera, mi hanno invitato ad accompagnarli, perché ci tenevano che il Capogruppo in consiglio regionale fosse con loro. A Firenze ho visto l’Italia che lavora nel Partito democratico; ho incontrato persone mai viste prima, ma che mi sembrava di conoscere da sempre. Persone generose che hanno speso di tasca propria per partecipare a un evento unico dove si parlava e si ascoltava.

domenica 7 novembre 2010

Discorso di Francesco Corso a Firenze

"Ciao a tutti. Sono un Sindaco di un piccolo comune del Veneto, in provincia di Padova. Un Veneto che è arrivato ultimo in Italia nelle elezioni regionali dell'anno scorso. Un Veneto che, per la terza volta, ha scelto all'ultimo momento utile, un candidato da contraporre a Luca Zaia. Nonostante la sconfitta, pesantissima, nel Veneto sembra che non vogliamo cogliere le motivazioni della sconfitta e che ci accontentiamo dell'elezione dei candidati consiglieri regionali delle varie componenti che fanno parte dell'apparato.
Io vorrei che il nostro partito nel Veneto si APRISSE e si mischiasse con tutto quello che sta fuori dal partito, alle associazioni, ai comitati alla cosidetta “società civile”. Dobbiamo essere noi i primi a condividere le istanze dei cittadini, della gente comune.


La carta di Firenze

Noi che abbiamo imparato a conoscere la politica con tangentopoli e il debito pubblico e che oggi troviamo la classe dirigente del Paese occupata a discutere di bunga bunga e società offshore.Noi che nonostante quello che abbiamo visto, fin da bambini, crediamo nel bene comune, nella cosa pubblica, nell'impegno civile.

Noi che ci siamo riuniti a Firenze per ritrovare le parole della speranza. Noi che abbiamo voglia di incrociare i nostri sogni e non solo i nostri mouse. Noi che crediamo che questo tempo sia un tempo prezioso, bellissimo, difficile, inquietante, ma sia soprattutto il nostro tempo, l'unica occasione per provare a cambiare la realtà. Noi.

venerdì 5 novembre 2010

Un autobus padovano di PDnuovopercorso a Firenze

La rete padovana PDnuovopercorso aderisce all'iniziativa promossa dal Sindaco di Firenze Matteo Renzi e dal consigliere regionale della Lombardia Giuseppe Civati. Venerdi pomeriggio da Monselice partirà un Bus di una cinquantina di persone. Destinazione “Firenze: prossima fermata Italia”. 


lunedì 25 ottobre 2010

Al Gruppo Consiliare PD Veneto

Con questa vogliamo manifestare pubblicamente il nostro apprezzamento per il lavoro del Gruppo Consiliare Veneto Pd e del suo Capogruppo Laura Puppato. Pensiamo ad esempio al lavoro compiuto in questi sei mesi in Consiglio e nelle Commissioni, in particolare su due questioni centrali come la crisi e il servizio socio-sanitario, che hanno messo a nudo le contraddizioni della maggioranza di centrodestra.

domenica 24 ottobre 2010

Discorso di apertura di Francesco Corso al Convegno "Etica-Ambiente-Territorio" di sabato 23 ottobre a Boara Pisani (PD)

Innanzitutto un pensiero al Consiglio Comunale straordinario che si sta svolgendo a Torreglia. Esprimiamo tutta la solidarietà ai lavoratori della Carrier e la vicinanza al sindaco di Torreglia l’amico Mario Bertoli.

Diamo il benvenuto a Federico Ossari, nostro segretario. Siamo davvero lieti di averlo qui con noi. Lo ringrazio per la sua presenza qui. Un particolare grazie a Matteo Tognin, infaticabile organizzatore di questo evento.

Qualcuno ci dirà che abbiamo fatto molte più Feste Democratiche dell’anno precedente, che abbiamo rinnovato il Partito con tanti giovani e tanti nuovi dirigenti , a volte non sempre giovani, e che quindi va tutto bene.

Qualcuno ci dirà che non dobbiamo preoccuparci e che verranno dall’alto i messaggi che dovremo fare veicolare tra i nostri elettori e che ci salveranno.

venerdì 22 ottobre 2010

Revamping: storia senza fine?

Si scrive revamping. Si pronuncia rifiuti da bruciare. E si legge affare privato sulla pelle di tutti. Italcementi a Monselice (17.586 anime nella Bassa padovana) culla un mega-progetto che tiene insieme il ricatto in stile Marchionne con la «riconversione» in stile Marghera. Torna così in primo piano l'eterno dilemma fra posti di lavoro e tutela dell'ambiente. E la contraddizione resta sotto i riflettori ormai da un anno. Dividendo ad ogni livello la città della Rocca e del castello Cini: chi sposa l'investimento multinazionale contro chi si preoccupa della salute di tutti. È ormai muro contro muro. Perfino dentro i partiti, perché il revamping di Italcementi a Monselice divide Pdl e Pd e perfino la Lega.

martedì 12 ottobre 2010

Il PD non difenderà la casta

Non è ricandidabile da parte del Partito Democratico per la carica di componente del Parlamento nazionale ed europeo chi ha ricoperto detta carica per la durata di tre mandati.

(Statuto del Partito Democratico, Articolo 22 - comma 2)

Così recita lo Statuto del Partito Democratico. E allora cerchiamo di capire chi è già da ora “fuori regola”. Certo, esistono anche le deroghe, ma di questo dopo.



Alla Camera (PD – 206 deputati )


Massimo D'Alema
7 legislature
X(1987), XI(1992), XII(1994), XIII, XIV, XV, XVI
Livia Turco
7 legislature
X, XI, XII, XIII, XIV, XV(Senato), XVI
Walter Veltroni
6 legislature
X, XI, XII, XIII, XIV, XVI

Elenco delle Legislature

Congresso PD Verona

Segnalo il Blog degli amici/compagni veronesi.
La loro "mission" credo sia anche nostra: innovare Pd, appunto.

domenica 10 ottobre 2010

Appello alla Soprintendenza sul Revamping Italcementi

Alla c.a. della Direzione Regionale per i beni culturali e paesaggistici del Veneto
 e del Direttore arch. Ugo Soragni
Della Soprintendenza per i beni architettonici e per il paesaggio
per le province di Venezia, Belluno, Padova e Treviso
e del Soprintendente arch. Sabina Ferrari

Oggetto: Parere “Revamping Italcementi”, stabilimento di Monselice. APPELLO

giovedì 9 settembre 2010

Lettera al Mattino di Padova

Gentile Direttore,
la Rete Pd Nuovopercorso, che all'ultimo congresso del PD Provinciale ha ottenuto il 30,53% dei consensi, ha lanciato presso la Festa Provinciale del PD e in tanti circoli della Provincia una raccolta di firme aperta a tutte le persone (iscritti e non iscritti), affinché sia cambiata l'attuale legge elettorale (cosiddetta porcellum), che ha espropriato il cittadino della capacità di scegliersi chi lo rappresenta in Parlamento e, nel caso ciò non accada, che le candidature del PD in Parlamento siano scelte con il metodo delle primarie.

Tutta la nostra rete è impegnata nella raccolta delle firme. Analogamente in tutta Italia le firme raccolte sono già 50.000 in pochi giorni.

Il nostro obiettivo per Padova e Provincia è di raccoglierne un migliaio.

Invitiamo tutti i cittadini ad affermare con una semplice firma un principio democratico fondamentale: la scelta di chi ci rappresenta in Parlamento deve ritornare al cittadino!

Cordiali saluti.

Francesco Corso e Filippo Pacchiega


Scarica il modulo e raccogli anche tu le firme

Messaggio di Francesco Corso

Cari Democratici,
finito il periodo estivo, è iniziata una grande e lunga festa democratica all'Appiani a Padova, in Via Marghera, in cui alcuni di noi saranno impegnati in dibattiti, raccolta firme e cucina.

Nei giorni successivi la conclusione della Festa Democratica, prevista per il 19 settembre, organizzeremo una grande assemblea di PDNuovopercorso con l'obiettivo non solo di fare il punto della situazione sulle nomine, sulle deleghe, sui rapporti con il variegato fronte della maggioranza interna ma soprattutto per rilanciare la nostra azione di cambiamento di un PD che non si accorge della distanza del suo gruppo dirigente dalla società, dal comune sentire, dal suo potenziale elettorato.

Dovremo ritrovarci per condividere iniziative che riportino nel PD l'attenzione verso i temi che sono stati alla base della nostra campagna congressuale: la democrazia, la partecipazione, l'ambiente, la solidarietà, il lavoro, la nuova economia, ecc.

Questi temi non sono tenuti in grande considerazione e su alcuni di questi sussistono visioni molto diverse e preoccupanti (es.: ambiente, centri commerciali, nucleare, revamping, ecc.), che non ci faranno fare passi in avanti.

Abbiamo il non facile compito di riavvicinare, riannodare il legame con il mondo "democratico" che sta appena fuori del nostro partito e che ci sta aspettando da troppo tempo e da troppo tempo sta accumulando delusioni.

Ci siamo presentati al Congresso con una piattaforma di cambiamento non basata soltanto su aspetti esteriori ma sulle scelte politiche che il PD è chiamato a fare, sul ruolo dei circoli e sulla democrazia interna.

La formazione del "nuovo" quadro dirigente sembra riproporre vecchie strade e vecchi vizi, quando chi decideva era altrove.
Pure le deleghe sembrano perpetuare il vecchio modo di fare politica in cui i veti incrociati ingesseranno l'agire politico e la capacità di dibattere in libertà e alla fine SCEGLIERE.

Anche le PRIMARIE non sono ben viste ma noi dobbiamo chiedere con forza che la scelta dei nostri rappresentanti in Parlamento avvenga con il metodo delle Primarie, soprattutto con questa legge elettorale che ha espropriato il cittadino della facoltà di scegliersi chi lo rappresenta.

Il nostro ruolo in questo scenario diventa importante, forse decisivo.
Il consenso ottenuto ci impone di non disperdere la nostra rete e di utilizzarla per affermare i valori di cui siamo portatori e che avevamo ben sintetizzato nel manifesto congressuale.

Dobbiamo avere la costanza di ritrovarci e di discutere in libertà per condividere alla fine azioni concrete che diano respiro al progetto di riavvicinare il PD alla nostra gente e di riaccendere la speranza di un governo democratico del nostro Paese e dei nostri territori.

Dobbiamo avere la forza e la determinazione di stare assieme, democraticamente e di essere contagiosi.

Pertanto entro la fine settembre organizzeremo una riunione della RETE PDnuovopercorso per programmare la nostra azione e la nostra presenza.
Un caro saluto a tutti,

Francesco Corso 

venerdì 27 agosto 2010

Oltre le vecchie piattaforme

Leggete la proposta di Concita De Gregorio. Anche questa è una "porta da aprire".



Le primarie nei collegi

Penso, e in questo credo di somigliare a una moltitudine di persone che ancora guardano all'opposizione politica con qualche speranza, che la gara ad azzopparsi reciprocamente dei leader politici che l'opposizione incarnano sia la principale causa di disaffezione, in qualche caso di disgusto, comunque di insofferenza da parte di chi guarda. Credo che sia una delle principali ragioni dell'astensionismo di sinistra: la delusione che nasce quando alla richiesta di unità (ricordate le invocazioni di piazza delle ultime piazze popolate da milioni?) si risponde con la replica di protagonismi rivendicativi che affondano radici in anni remoti, gli anni della giovinezza di coloro che dalla competizione personale e dal desiderio di rivincita non sanno liberarsi, anni in cui molti di noi non erano nati, le torri gemelle erano lì, la cinquecento non era la replica ma l'originale, il vaccino antipolio lasciava il segno sul braccio e in tv davano Sandokan.

Penso che da questo senso di saturazione a volte rabbiosa salga l'invocazione unanime di rinnovamento della classe dirigente - il «tutti a casa» dei commenti che gli elettori lasciano nelle nostre caselle di posta e nei blog, che le persone in carne ed ossa ti dicono stringendoti un braccio per strada, che ingrossa le fila dei popoli viola e dei grillini, che offre il terreno ad una nuova area politica che si nutre e cresce sul disprezzo di una "certa" sedicente sinistra, quella degli accordi sottobanco e dei pizzini rivendicando per sé verginità, purezza di intenti, libertà intellettuale, durezza nello scontro con il Caimano e con il caimanesimo, lo spirito rapace e corrotto di questi anni. Di questo - del rinnovamento - dirò qualcosa tra un attimo, condividendone la necessità: qualcosa che non sia una protesta ma una proposta.

Lasciatemi prima però fare due sole osservazioni. La prima: si vince non sulla base delle alleanze ma su un programma. Molto semplicemente: vorremmo tutti sapere per che cosa si lavorerà un minuto dopo aver, eventualmente, vinto. Lo scriviamo da mesi, da mesi facciamo l'elenco dei bisogni: voglio qui ricordare solo un punto. Non sarà più democratica una società che dia due soldi in più di sussidio a chi ha bisogno, lo sarà quella che abbia una scuola migliore. Una società della conoscenza, sapiente e realmente solidale, dove partiti e sindacati sappiano tutelare con la stessa forza gli occupati e i pensionati che costituiscono il loro corpo elettorale e gli inoccupati, i precari, i disoccupati e i lavoratori flessibili che non sono (più? Ancora?) né loro iscritti né elettori e che si avviano ad essere, se non lo sono già, la maggioranza del paese.

La seconda: non vedo differenze sostanziali tra la proposta di Bersani, quella di Franceschini, di Veltroni, di Zingaretti e di Rosi Bindi. Nei tempi, forse. Nel modo di presentare un progetto. Tutti dicono, mi pare: uniamoci, uniamo tutte le forze di opposizione di centro sinistra. Potrebbe essere sufficiente. Se non lo fosse allora stringiamo alleanze elettorali con chi può garantire la sconfitta del Caimano. Più avanti, questo. Vedremo.

La proposta, infine. C'è davvero bisogno di un rinnovamento della classe dirigente. Davvero questa generazione politica non ha saputo né voluto dare voce ai suoi fratelli minori, ai suoi figli. Li ha soppressi sul nascere, spesso, o li ha usati a fini di propaganda elettorale. Allora. Se andremo a votare con questa legge elettorale - sempre che la paura di votare di Berlusconi lo consenta - poiché è una legge, questa, che dà ai partiti la facoltà di nominare gli eletti (la sottrae agli elettori, certo. E ai partiti, a tutti i partiti, in fondo fa comodo) facciamo le primarie in ogni circoscrizione perché siano i cittadini a dire chi vogliono in lista. Ribaltiamo nei fatti la logica aberrante dell'imposizione dall'alto, antidemocratica. Siate voi, siamo noi a scegliere chi deve essere candidato, si presentino le liste in ordine gerarchico in base ai risultati ottenuti dal voto: risulteranno eletti coloro che sono stati preferiti dalla base elettorale. Se la base vuole il rinnovamento lo avremo.

È possibile, in qualche caso - a livello locale - lo si è fatto. Diciamolo subito: se si va ad elezioni sarete voi a scegliere i candidati. Posso sbagliare, ma sarà un banco di prova: per gli elettori soprattutto. Li chiameremo a decidere, conteremo quelli che davvero vogliono sconfiggere il caimano, isoleremo quelli che agitano le acque contro il nemico presunto nella stessa metà campo senza mai ricordare - in buona o cattiva fede - l'avversario qual è.

Nucleare: un film che non vogliamo vedere mai più

Sabato 4 settembre 2010: happening antinucleare alla Mostra del Cinema al Lido di Venezia 

In queste ore gli incendi che devastano la Russia, prodotto diretto dei cambiamenti climatici che sconvolgono l’intero pianeta, stanno minacciando la vasta area ancora radioattiva intorno alla centrale di Cernobyl, rischiando di immettere in atmosfera tonnellate di particelle contaminate. A quasi venticinque anni di distanza dal più grave disastro nucleare della storia, la notizia ci ricorda drammaticamente che da quella peste non ci si libera mai.

In Italia, intanto, con l'approvazione da parte del Governo del Decreto legislativo del 15.02.2010, che fissa i criteri per l'attuazione del piano energetico, calpestando la volontà di popolazioni ed enti locali, si fa sempre più concreto il rischio di un irreversibile ritorno al nucleare in Italia. Si ripropone, in tutta la sua cupezza, quella che nel secolo scorso si è dimostrata la scelta energetica più antieconomica, pericolosa e nociva tanto per i territori che la ospitano quanto per le loro popolazioni. La lunga lista di incidenti dichiarati e non, verificatisi nelle centrali europee solo nell'ultimo anno, lo sta a dimostrare.

Il popolo italiano, con i referendum del 1987, aveva detto un chiaro NO alla scelta nucleare. Si è aperta perciò la fase della propaganda. E la campagna, contro il benessere di tutti e a difesa dell’interesse economico di poche imprese, è condotta dall’ENEL, spendendo i soldi di tutti noi.I signori dell’atomo vogliono convincere un’opinione pubblica giustamente diffidente e ostile che il nucleare è necessario, di fronte al progressivo esaurimento dei combustibili fossili e agli effetti delle emissioni di CO2 in atmosfera; che è economico, di fronte ai costi crescenti nella crisi delle bollette energetiche; che è perfino sicuro. Sono tutte menzogne: il ricorso all’atomo sottrarrebbe risorse fondamentali per l’investimento nelle vere fonti pulite e rinnovabili, come il solare e l’eolico, unica via possibile per uscire dalla crisi climatica ed energetica; e i costi esorbitanti delle tecnologie nucleari ce li ritroveremmo tutti in bolletta, così come già accade per le centrali francesi.

E si è aperta, nonostante la segretezza delle procedure imposta dal Governo, anche la fase dell’individuazione dei possibili siti. Tra quelli indicati nel Veneto ci sono Chioggia e Cavarzere, il Delta del Po, il Polesine, Legnago e il Basso Veronese. Tutte zone densamente popolate, già penalizzate da ingombranti servitù energetiche (la centrale Enel di Porto Tolle e il rigassificatore), zone ricche di attività produttive, come la pesca e l’agricoltura, che sarebbero gravemente colpite. Anche il turismo urbano, ambientale e del soggiorno marino, con tutto il suo indotto, ne risentirebbero in modo assai negativo, come temono e manifestano le categorie economiche del settore.

Non possiamo aspettare che decidano sulle nostre teste. Nel giugno scorso è nata la Rete veneta contro il nucleare, una rete regionale di comitati locali, associazioni e singoli cittadini, che – nella pluralità di percorsi e competenze – vuole dar vita ad una battaglia sociale, culturale e politica per fermare questa nuova deriva nucleare.

Dopo aver contestato a Marghera il convegno di Enel e Confindustria Veneta, proponiamo a tutte e tutti una nuova iniziativa di denuncia, con unhappening antinucleare il prossimo sabato 4 settembre al Lido di Venezia, in occasione della Mostra del Cinema di Venezia. Perché vogliamo far sentire la voce delle popolazioni minacciate in una importante vetrina internazionale; perché le prossime edizioni della Biennale cinematografica rischieranno di svolgersi a pochi chilometri in linea d’aria da un insediamento atomico; perché proprio ENEL è stato lo sponsor principale dell’ultima edizione della Biennale d’Arte; perché vogliamo proiettare un film diverso da quello che hanno programmato per tutti noi, la storia di un mondo più giusto e più pulito, libero dal rischio nucleare.

Proponiamo di raggiungere il Lido di Venezia, attraversando tutti insieme in barca la nostra Laguna così minacciata, con una motonave in partenza alle ore 15 da Chioggia (info e prenotazioni al n. tel. 3335862774 e-mail:info@chioggianonucleare.org) e un vaporetto in partenza alle ore 16 dal Tronchetto. L’appuntamento, per coloro che arriveranno con mezzi propri sarà alle ore 16.30 al piazzale Santa Maria Elisabetta da cui partirà il corteo fino al Palazzo del Cinema.

L’iniziativa è promossa dalla Rete veneta contro il nucleare di cui fanno parte i seguenti soggetti:

Rete NoNuke Chioggia
Rete Ambiente Polesine Deltapo
Comitato Antinucleare di Legnago e Basso Veronese
Comitato Ambiente e Sviluppo di Cavarzere
Comitato 18 luglio di Cona
Rete AltroVe
Comitato Pontecchio Pulita
Comitato di Ceregnano
Assemblea Permanente NoMose di Venezia
Assemblea Permanente contro il rischio chimico SG31 di Marghera
Rete dei Comitati Salute Ambiente Bassa Padovana
Comitato Lasciateci Respirare di Monselice
Comitato Lasciateci Respirare di Padova
Comitato "Cittadini Liberi-Porto Tolle”

Aderiscono i seguenti soggetti:
USB Venezia
Legambiente Veneto
Legambiente Verona
Eco-Istituto del Veneto Alex Langer
Federazione della Sinistra PRC-PdCI di Rovigo
SEL Rovigo
SEL Chioggia
Federazione dei Verdi – Padova
Viol@Eventi
Popolo Viola- Gruppi Locali del Veneto
La fabbrica di Nichi – Chioggia
Comitato Direttivo Regionale Veneto di Cittadinanzattiva
CGIL - Camera del lavoro di Venezia
CGIL Regionale veneta - Dipartimento Ambiente e Territorio
VERDI – Federazione Regionale Veneta
Gruppo PD Nuovopercorso
Movimento 5 stelle – Chioggia
VAS – Verdi Ambiente e Società
SEL – Veneto
Rifondazione Comunista – Verona
SEL - Venezia

giovedì 26 agosto 2010

PD E CHIESA

Corrado Poli ci manda ("tra il serio e l'ironico") alcune stimolanti considerazioni che ci piace sottoporre all'attenzione di tutti.


Tra il Pd e la Chiesa cattolica italiana ci sono molte somiglianze. Tutte possono essere ricondotte all’opportunismo e alla difficoltà di uscirne. Come ci racconta Hirschnman in “Exit, Voice and Loyalty” (traducibile: Uscita, protesta e appartenenza) per reagire al decadimento di un’organizzazione ci sono due possibilità: abbandonarla (uscita) oppure protestare dall’interno per suscitare il recupero, cioè la cosiddetta critica costruttiva. L’opzione dell’uscita è subordinata alla disponibilità di un’alternativa. Se non c’è possibilità di uscita, o questa è improbabile, la minaccia diventa poco credibile. Sia nel caso del PD sia in quello della Chiesa cattolica italiana, ai più sembra che l’alternativa non ci sia. Inoltre, per una questione di “appartenenza”, non la si prende in considerazione o la si giudica una possibilità remota. Il risultato è che nessuno si spaventa per la minaccia di uscire dall’organizzazione. In fondo è la stessa situazione di una Borsa in caduta: i titoli che possiedi non rendono, ma se li vendi non si riesce a comprarne altri con un rendimento migliore. Il problema è che la protesta dall’interno diventa davvero efficace solo se la possibilità di abbandono dell’organizzazione è reale e non solo una ipotetica.
Leggendo i post dei militanti del PD – di tutte le correnti – mi rendo conto che prevalgono il dissenso e critiche pesantissime quanto disperate. Il disagio di farne parte porta addirittura molti di loro a proporre a leader del partito l’esponente di un altro partito che ha sfiduciato due volte il governo Prodi. I militanti del PD sono contrari a tutto quanto dice il Partito e suoi iscritti, ma rimangono nel partito protestando. L’opzione di andarsene non è presa in considerazione per due motivi: (a) non si sa dove andare (Di Pietro, Grillo, UdC, SeL, RC, Verdi, Fini, non sono viste come possibilità alternative); oppure (b) si è legati all’organizzazione da un senso di fedeltà irrazionale o opportunistica. Per esempio alcuni militanti del PD vorrebbero Vendola come leader, ma allora perché non votare il partito di cui Vendola fa parte! Se Vendola non è entrato nel PD, una ragione ci sarà. E se il Pd ha fatto la guerra a Vendola, tanto in linea con il suo pensiero non lo è. Non sarebbe più sano e onesto votare per il partito di Vendola oppure presentare un candidato che propone il programma del PD: già il programma che non c’è! C'è invece una mentalità da Touring Club: più siamo meglio è.
Con la Chiesa Cattolica in Italia succede la stessa cosa. Il Papa, capo autocratico assoluto, condanna l’omosessualità, il divorzio, la comunione ai divorziati, non permette il celibato dei preti, non consente gli anticoncezionali e i rapporti prematrimoniali, per non parlare dell’eutanasia, dell’aborto e mille altre cose tra cui i pari diritti delle donne nella Chiesa. Eppure vi sono gay che si dichiarano cattolici, divorziati che fanno la comunione e quanto ai rapporti prematrimoniali, gli interessati rispondono con una risata. I preti fanno figli, ma prima di essere cacciati dalla Chiesa rivendicano il loro diritto alla famiglia senza però mettere in discussione il modo in cui la Chiesa prende le decisioni. Soprattutto, senza ammettere che avevano fatto una scelta a cui vengono meno. E dichiarano di essere ancora Cattolici. Consoliamoci con il fatto che almeno, a differenza del PD, i cattolici italiani non hanno ancora proposto al Dalai Lama di diventare Papa!
Ora, delle incoerenze dei cattolici a me importa poco o niente. Tuttavia in rapporto al PD la questione si pone in modo simile: se l’organizzazione di cui fai parte non ti piace, nessuno ti trattiene e te ne puoi andare. Nel caso della Chiesa ci sono decine di congregazioni evangeliche, che sono cristiane almeno quanto quella Cattolica e forse di più. Gli episcopali e i metodisti consentono di fare le cose che il Papa romano proibisce: donne sacerdoti, vescovi gay, sacerdoti e sacerdotesse sposate, divorzi, pillola e rapporti prematrimoniali consentiti. In più le loro chiese prevedono metodi democratici per l’elezione di parroci e vescovi con la partecipazione dei fedeli. Tutte cose che la chiesa cattolica contrasta rigidamente. Chi non condivide queste regole dei cattolici romani è libero di uscire dalla Chiesa cattolica. Ma in Italia rimanere cattolici offre qualche vantaggio per così dire sociale e uno ci pensa bene prima di abbandonare la Chiesa. Da parte sua la Chiesa non rischia di perdere le sue pecorelle – perché di pecore si tratta e non certo di leoni – le quali pur di conservare alcune “comodità” rimangono in una comunità che accetta un notevole lassismo sui principi dichiarati. Oggi in Italia, se qualcuno per principio esce dalla Chiesa Cattolica, laico o prete che sia, si trova emarginato, talora anche boicottato. Quindi ci pensa due volte, la pecora, a uscire per aderire a una congregazione che in Italia non ha alcun potere.
Nel caso del PD si verifica una situazione simile. Niente va bene e si dissente su tutto e tra tutti. Molti potrebbero aderire all’UdC e contribuire a fare un bel partito di centro, magari alleandosi a Fini per un centro-centro-destra serio e giustamente conservatore, nuclearista, a favore della società tradizionale, cattolico – e quindi un poco farisaico con buona pace di Gesù Cristo – nel vero senso della parola, cioè che si può fare tutto quello che si vuole al di fuori degli insegnamenti della Chiesa purché si continui a farne ufficialmente parte e lo si sbandieri ai quattro venti. Purché si predichi l’insegnamento cattolico ma con il solenne impegno di non fare seguire i fatti alle parole. Altri potrebbero iscriversi al partito di Vendola il quale sostiene di essere gay e cattolico e grazie a questa contraddizione potrebbe trovare molti seguaci.

Corrado Poli

sabato 14 agosto 2010

Appello per una sola newsletter provinciale del PD di Padova

Con questo appello chiediamo al segretario provinciale Federico Ossari di farsi carico di una sollecitazione rivolta agli eletti del Partito Democratico padovano presso le istituzioni (consiglieri provinciali, regionali, parlamentari) affinché cerchino di sospendere l’invio di newsletter individuali che tempestano le caselle di posta elettronica di iscritti e simpatizzanti con e-mail che provengono sempre e comunque dall’indirizzo del PD di Padova.

Sono troppe voci individualistiche che non trasmettono un senso di appartenenza al Partito che nelle istituzioni sono chiamati a rappresentare. L’immagine di un Partito Democratico unito nella sostanza e nuovo nelle forme passa anche attraverso queste cose che a prima vista possono sembrare insignificanti. Nei nostri circoli, fra i nostri iscritti, spesso ci viene chiesto il perché di tanti protagonismi.

Chiediamo che sia creata una newsletter provinciale unica e ufficiale oltre a un sito internet più funzionale e leggibile, dove possano trovare il giusto spazio anche i nostri eletti. Ricordiamo inoltre che la normativa sulla tutela della privacy obbliga quanti inviano newsletter a garantire l’opportunità di cancellare il proprio indirizzo per sospendere messaggi indesiderati, aspetto che è costantemente trascurato nelle e-mail che continuiamo a ricevere.



Sottoscrivi anche tu firmando su www.firmiamo.it/newsletterpdpadova 

giovedì 5 agosto 2010

La maggioranza non c'è più

La Camera ha respinto la mozione di sfiducia contro il sottosegretario Giacomo Caliendo, sotto inchiesta per la loggia P3. 299 voti contrari da Pdl e Lega, 229 a favore da Pd e Idv, 75 astensioni da Fli, Udc e Api. Un banco di prova che dimostra come il governo non ha più la maggioranza uscita dalle elezioni, come nota il segretario del PD, Pier Luigi Bersani: “La maggioranza non c'è. I numeri confermano che il paese non è più governato. La minaccia di Berlusconi del voto anticipato è un'arma scarica, ora Berlusconi cercherà di tirare a campare. Tenteranno con la respirazione artificiale, ma certamente non è quello che serve al paese”.

La maggioranza si è quindi fermata a 299 voti, ben al di sotto dei 316 di cui dovrebbe disporre. “299 è meno di 316, parlano i numeri. La matematica è più forte della politica - commenta 
Dario Franceschini, capogruppo del Pd alla Camera - In Parlamento c'è una maggioranza residuale che dovrà conquistarsi i voti volta per volta”.

Oggi alla Camera di fronte alla mozione presentata dal PD e dall’IDV è andata in scena la crisi dell’ex PDL con urla tra i deputati rimasti con Berlusconi e quelli di Fli che hanno seguito Gianfranco Fini, il nervosismo dei leghisti e l‘inedita arringa di un ministro della Giustizia in favore del suo sottosegretario, alla faccia del garantismo che rispetta la separazione dei poteri tra esecutivo e magistratura, tutta all’insegna della contestazione alle indagini in corso.

Il Guardasigilli 
Angelino Alfano ha fatto lo scudo al sottosegretario indagato: “Noi difendiamo Caliendo, difendendo con lui un principio, quello della non colpevolezza, e un valore scritto nella Costituzione, quello della legalità. E consapevoli che oggi alcuni tra i colleghi, molti lo faranno per disciplina di partito, non voteranno secondo la propria coscienza ma piegheranno all’utilità parlamentare di un giorno, al tatticismo parlamentare di un giorno, un alto e nobile principio», dice il ministro della Giustizia.
Paradossalmente ha spiegato di non voler entrare nel merito ma poi ha smontato il lavoro delle toghe, derubricando la P3 a "costruzione di taluni pm" e stavolta rende chiaro il destinatario dell’ammonimento sulle conseguenze politiche del voto sulla sfiducia a Caliendo.

"E' incredibile che un ministro di grazia e giustizia dia le sentenze in Parlamento mettendo la propria voce sopra delle indagini in corso, indagini che vanno rispettate - dice al tg3 Pier Luigi Bersani - Ancora una volta c'è un governo che non conosce le regole basilari".
Separati in Aula, tra urla e risse.All’interno della maggioranza si è sfiorata la rissa, sia verbale sia fisica. Ha cominciato il premier Berlusconi a cena con le deputate del PDL: “L’astensione è una scelta senza senso, un grave errore politico. O si vota la sfiducia a Caliendo e non si capisce il motivo, oppure se si sostiene il governo si vota la fiducia e basta”.
Poi Marco Martinelli (Pdl) e Aldo Di Biagio (Fli) dopo un diverbio si danno appuntamento nei corridoi alle spalle dell’aula per proseguire il “chiarimento”. A sedare i duellanti alcuni commessi e alcuni colleghi dei due gruppi...

La separazione fa più male del previsto come ha indicato il capogruppo PD, Dario Franceschini, intervenendo per la dichiarazione di voto sulla mozione di sfiducia a Caliendo: "Presidente Berlusconi si chieda: nel 1994 e per molti anni sul palco eravate lei, Fini e Casini. Si chieda perché su quel palco è rimasto da solo. Si chieda perché chi ha in mente un centrodestra normale, un centrodestra europeo ad un certo punto per forza deve rinunciare a lavorare con lei. Si chieda, on. Berlusconi, che drammatica prova di debolezza, prova di fine corsa, non rispondere politicamente alle critiche come fanno i veri leader, ma rispondere soltanto con l'arroganza del padrone che caccia chi disubbidisce,mostrando dei muscoli che non ha più”. 

martedì 20 luglio 2010

Andiamo Oltre

"Oltre" non è una corrente, né una componente, né una mozione, ma un contratto a progetto, della durata di tre mesi, che vede coinvolte tutte le persone che hanno a cuore il futuro del Paese e del PD.
Non ha a cuore le fondazioni, ma le fondamenta da cui ripartire per rilanciare il PD. Questo contratto impegna a non prendere in considerazione le vicende interne del partito, ma a prendere in considerazione esclusivamente i progetti e le proposte da fare al Paese.
Ci siamo dati 3 mesi di tempo. Tre gruppi di lavoro per elaborare insieme tre progetti da mettere a disposizione del PD. Da Nord a Sud, un'indagine e una proposta per l'Italia e per il PD.

Vi segnaliamo questo sito molto interessante: www.andiamooltre.it

domenica 11 luglio 2010

Il discorso di Francesco Corso all'assemblea dei delegati provinciali

Congratulazioni al nuovo Segretario Federico Ossari e al Segretario Cittadino Piero Ruzzante.
Grazie a tutti coloro che hanno partecipato a questo congresso.
Grazie a tutti coloro che si sono candidati.
Grazie a Fabio Rocco che ha saputo guidare il partito nella sua fase costituente, una fase difficile.

Siamo partiti alla rinfusa a pochi giorni dalla scadenza per la presentazione delle candidature. Sapevamo che tutti i deputati, i consiglieri regionali e provinciali erano dall’altra parte, sapevamo quindi che la nostra era una missione difficile.
Ci siamo candidati perché vogliamo bene a questo Partito.
Vi dico subito però che ci sentiamo un po' vincitori anche noi.
Sia perché quasi un terzo degli iscritti ha recepito il nostro messaggio in così poco tempo e perché pensiamo che la nostra candidatura abbia portato competizione e confronto di idee e visioni del Partito che altrimenti con la candidatura unica non avremmo avuto.
Attraverso questo confronto abbiamo saputo portare energie in questo Partito che altrimenti se ne sarebbero state in disparte.
Abbiamo saputo portare a galla errori e limiti.
Abbiamo saputo rappresentare un messaggio di forte cambiamento che va al di là del nostro 30,5%.
Quelli che ci hanno votato, ma anche tantissimi di coloro che hanno votato Ossari Federico hanno manifestato l’esigenza di cambiare questo Partito, affinché diventi in tutta la Provincia di Padova e nel Paese una alternativa credibile al governo del PDL e della Lega.
Questa volontà e questa speranza di risalire la china, di riconquistare il consenso perduto, di uscire dalla grave crisi in cui versa il PD è un patrimonio umano e politico di tutto il PD, sarebbe un peccato che non si cogliesse questa istanza, sarebbe davvero bello che questa speranza divenisse patrimonio nostro, di tutto il PD.
Per avere portato energie e speranze non ci sentiamo sconfitti. Per avere portato in tutto il PD la consapevolezza della necessità di cambiare la rotta che ci ha portato in questa grave crisi siamo convinti di avere ottenuto un buon risultato.

PD-NUOVOPERCORSO nasce in maniera trasversale. Iscritti che avevano sostenuto Bersani, Franceschini e Marino hanno ritenuto di superare le diverse collocazioni e di dare vita ad una proposta trasversale che si facesse carico di dare un contributo ad un partito in crisi, un contributo fuori dagli schemi che altri ci hanno appiccicato, fuori dalle etichette che non sempre ci hanno aiutato a vedere nitidamente i problemi che abbiamo di fronte.
Un contributo nato dal basso.
PD-NUOVOPERCORSO proprio per questo non vuole diventare una nuova corrente, una nuova etichetta. La nostra proposta quindi resta una Rete di iscritti che pensano con la loro testa e che dicono quello che pensano e che vogliono continuare a farlo, iscritti che vogliono rappresentare stimoli, proposte e collaborazione per risalire tutti insieme la china.

Proprio per questo PD-NUOVOPERCORSO non si chiude e lascia aperti i propri spazi, le proprie porte.
Se restiamo chiusi in una corrente, in una etichetta non riusciremo a lavorare, a dare il nostro fattivo contributo a Federico e a Piero per cambiare questo Partito.
Vogliamo essere una Rete che lascia sempre la porta aperta verso tutti coloro che vogliono concorrere in questo obiettivo, verso tutti coloro che insieme vogliono ritornare a mischiarsi con la società, a dialogare con tutti i soggetti associativi, civici, di volontariato per ritornare ad essere presenti in tutte le istanze, i movimenti, i percorsi presenti nel mondo che sta fuori della porta dei nostri Circoli.

Ci sono alcune cose che chiediamo con forza e sulle quali daremo la nostra piena collaborazione:

- la centralità dei Circoli: attuare la centralità dei circoli dando autonomia, collaborazione e sostegno nelle scelte che riguardano le loro comunità;
- la condivisione della definizione delle aree territoriali per la realizzazioni delle reti di Circoli e la scelta dei coordinatori di area tramite elezione nelle assemblee degli iscritti per area;
- l'incentivazione di Circoli tematici nelle aree territoriali in modo da supportare con idee e proposte l'agire politico dei Circoli e del Partito nel suo complesso;
- prepararci per tempo alle sfide elettorali delle amministrative del prossimo anno dando sedi e sostegno alle competizioni che ci saranno nella Provincia;
- le primarie come metodo privilegiato per la scelta delle candidature alle politiche;
- definire con più coraggio i tratti della nostra collocazione a difesa dell'ambiente, dei diritti e della solidarietà, del lavoro in tutte le vicende che interessano il territorio padovano;
- stabilire da subito un rapporto di condivisione e collaborazione nella gestione del Partito.

Noi pensiamo che sia impossibile vincere le elezioni provinciali e regionali senza una vera saldatura tra la città di Padova e la Provincia.
Se non lavoreremo per rafforzare il PD anche in Provincia non vinceremo mai le elezioni provinciali e regionali e ci arroccheremo solo in difesa dei presidi delle città, conquistati anche grazie alla indiscussa capacità dei nostri Sindaci, in attesa che la Lega sferri il suo attacco anche agli ultimi fortini rimasti.
Tutto ciò è legato alla rappresentanza politica della Provincia, finora inesistente, ma non è solo un problema di rappresentanza, ma anche di assunzione delle tematiche che vengono dalla Provincia.
Per vincere dobbiamo investire energie, attenzione e rappresentanza nel territorio della Provincia e saldare la frattura che si è determinata tra Città e Provincia. Questa esigenza è ancora maggiore in una Provincia come quella di Padova che ha solo consiglieri provinciali eletti a Padova, solo consiglieri regionali eletti a Padova, coi voti di tutto il territorio. Un Partito Nuovo deve sapere investire nella pluralità delle persone che ne rappresentano il territorio.

Noi pensiamo che questo Congresso debba rappresentare una svolta: finora abbiamo assistito al perdurare di vecchie appartenenze (Democratici di Sinistra, Margherita).
Noi crediamo con questo congresso dovremmo sentirci finalmente soltanto tutti democratici.
Siamo convinti che il Partito Democratico resti l’unica vera seria alternativa allo strapotere del PDL e della Lega, l’unica vera prospettiva di affermazione della democrazia, della solidarietà, della difesa dei diritti, dell’ambiente e del diritto al lavoro.
L’unica forza che può difendere la nostra Costituzione nata dalla Resistenza.
E’ per questo che il Partito Democratico va cambiato. Ed è per questo che ognuno di noi è chiamato a dare il suo contributo.
Noi ci siamo per questo.
Vorrei concludere anch’io con una citazione. Una citazione di John Lennon tratta da una sua canzone “Imagine”:

puoi dire che sono un sognatore
ma io non sono il solo
spero che un giorno ti unirai a noi
ed il mondo sarà una cosa sola
".

Francesco Corso

sabato 10 luglio 2010

Comunicazione orizzontale: parte la mailing list di PD Nuovo Percorso

Stamattina si sono conclusi i lavori della prima Assemblea Provinciale del Partito Democratico padovano in un bel clima di collaborazione e reciproco riconoscimento di meriti fra Federico Ossari, eletto segretario, e Francesco Corso. Sono stati eletti Presidente dell’Assemblea il nostro amico Nicola Verdicchio, tesoriere Giansandro Todescan, nonché i primi quaranta membri della Direzione Provinciale. La prossima Assemblea Provinciale sarà convocata entro il mese di settembre.
Noi, nel nostro piccolo, diamo vita oggi alla mailing list ufficiale del nostro gruppo di lavoro, di quella che abbiamo chiamato la nostra rete di energie a disposizione del Partito Democratico.
La ML si chiama rete@pdnuovopercorso.com.
Una volta iscritti ogni messaggio che invierete a questo indirizzo sarà ricevuto da tutti gli amici iscritti. Un modo aperto, democratico, orizzontale (quelli che piacciono a noi) per comunicare senza dimenticarci di qualcuno... ;-)
Per il momento abbiamo iscritto in modo “coatto” il gruppo di lavoro che si è occupato di dare rappresentanza alla nostra proposta in tutti i congressi dei circoli provinciali, nonché gli amici che erano presenti giovedì sera e che hanno lasciato il loro indirizzo email. Spero di non aver dimenticato qualcuno.
L’invito ovviamente è di girare il presente messaggio a quanti potrebbero essere interessati ad essere aggiunti. Stiamo cercando di raccogliere i dati di tutti i nostri delegati. Per cui se avete contatto diretto con qualcuno che non ha ricevuto questo messaggio ditegli di inviare i suoi riferimenti a info@pdnuovopercorso.com così possiamo completare il nostro elenco. 
Ricordo che lunedì 12 luglio (ore 20.15/20.30) saremo tutti alla Festa Democratica di Limena per un momento conviviale in cui celebrare insieme il grande risultato ottenuto.
Invitandovi nuovamente ad estendere l’invito per lunedì e il presente messaggio a chi può essere interessato, vi auguriamo un buon fine settimana.

venerdì 9 luglio 2010

giovedì 8 luglio 2010

Anche Civati parla di noi...

I Congressi del Pd sono come gli esami: non finiscono mai. Ora tocca ai «livelli provinciali». Dibattito interno, as usual, con qualche nota positiva, come è accaduto e accade a Padova.

mercoledì 7 luglio 2010

Lettera di Francesco Corso al Direttore del Mattino di Padova

Caro Direttore, in merito ai risultati dei Congressi PD Ti esprimo le seguenti valutazioni:

I delegati che sono stati eletti nella mozione che ho rappresentato sono provenienti da componenti diverse (Bersani, Franceschini, Marino) ed il successo del 30,5 % dei consensi si spiega soltanto con il superamento delle componenti, messaggio recepito molto bene dalla base degli iscritti al PD che ha premiato la nostra proposta trasversale,trasversalità nata dal basso, nata dai circoli e da diversi amministratori della provincia. I nostri delegati sono stati eletti proprio perchè abbiamo praticato in maniera netta il superamento delle diverse appartenenze, compreso il superamento della "Marino" alla quale non sono mai appartenuto.

Dalla nostra parte non avevamo nessun onorevole, nessun consigliere regionale, nessun consigliere provinciale. Non avevamo dalla nostra parte l'apparato. E siamo partiti tardi, soltanto 4 giorni prima della scadenza per la presentazione delle candidature. Ciò nonostante abbiamo vinto in quartieri come la Guizza, in città come Este, Monselice, Camposampiero, in tutti i Colli Euganei, in circoli tematici come la Sanità e in tanti Comuni della Bassa Padovana come Pozzonovo, Pernumia, Terrassa Padovana, Battaglia Terme, Villa Estense, Solesino, Baone, Lozzo Atestino. In tanti altri circoli abbiamo perso onorevolmente.
Il risultato che ci assegna il consenso di quasi un terzo degli iscritti pone a tutto il Partito la esigenza di dare una risposta alla forte richiesta di discontinuità che viene dalla base e che va sicuramente oltre al nostro risultato.

La speranza che abbiamo suscitato in tantissimi democratici è un patrimonio di tutto il Partito Democratico, anche di chi ha vinto. Una speranza che non va delusa, interpretando con coraggio e coerenza i valori che abbiamo richiamato con forza, praticando la democrazia interna, ponendoci nelle comunità come interlocutori politici attivi delle istanze dei cittadini e del territorio, segnando il cambio di passo del PD in tutte le questioni che riguardano la provincia di Padova.

Cordiali saluti

Francesco Corso

martedì 6 luglio 2010

News per i delegati provinciali e cittadini

Giovedì sera alle ore 21 presso la sede Regionale del Partito Democratico Piazza De Gasperi, 28 a Padova (Vedi la Mappa) si terrà una riunione di tutti i delegati della lista PD NUOVO PERCORSO in preparazione delle due assemblee che si terranno nei seguenti giorni e orari:

ASSEMBLEA PROVINCIALE SABATO 10 LUGLIO 2010 ORE 9.00
PRESSO SALA UNIONE EROPEA - VIA MAZZETTO PONTE SAN NICOLO

GUARDA LA MAPPA

ASSEMBLEA CITTADINA 
VENERDI 9 LUGLIO 2010 ORE 20.00
PRESSO SALA FORNACE CAROTTA - VIA SIRACUSA - PADOVA

GUARDA LA MAPPA

Siamo solo all'inizio

Se qualcuno ha pensato che il nostro "viaggio" possa terminare con il Congresso si sbaglia di grosso.
Nelle nostre intenzioni siamo solo all'inizio. Il percorso continua....
Lo straordinario risultato del 31% (mancano all'appello i risultati di un paio di circoli) porta con se anche l'assunzione di responsabilità che non sono archiviabili con la chiusura dei congressi.
La speranza che abbiamo suscitato in tantissimi democratici non va delusa, i valori che abbiamo richiamato con forza vanno interpretati con coraggio e coerenza di comportamenti, la pratica democratica la cui mancanza abbiamo ripetutamente denunciato durante i congressi deve essere una costante del nostro agire politico, la capacità di porci nelle comunità come interlocutori politici attivi delle istanze dei cittadini e del territorio deve trovare da subito applicazione in tutte le realtà in cui riusciamo a condividere il cambio di passo del PD.
Noi, come del resto più volte ribadito, non ci arrocchiamo e siamo disponibili a lavorare e collaborare per affermare il cambiamento necessario al rilancio del PD nel Padovano. Non saremo certo noi a chiudere le porte. Quello che ci interessa formulare al nuovo Segretario in questo momento sono alcune richieste:
- La condivisione della definizione delle macro aree territoriali per la realizzazioni delle reti di Circoli e la scelta dei coordinatori di area tramite elezione in assemblea degli iscritti per area;
- L'incentivazione di Circoli tematici per le macro aree in modo da supportare con idee e proposte l'agire politico dei Circoli;
- Attuare la centralità dei Circoli dando autonomia, collaborazione e sostegno nelle scelte che riguardano le loro comunità;
- Attivazione entro l'anno di un Nucleo operativo di sostegno al PD impegnato nelle prossime competizioni elettorali amministrative e la apertura delle Sedi di Partito nelle città superiori ai 15000 abitanti dove si vota la prossima primavera;
- Le primarie come metodo per la scelta delle candidature alle politiche;
- Definire con più coraggio i tratti della nostra collocazione a difesa dell'ambiente, dei diritti e della solidarietà in tutte le vicende che interessano il territorio padovano;
- Stabilire da subito un rapporto di condivisione e collaborazione nella gestione del Partito.


Vogliamo ringraziare i tanti giovani, il futuro del PD, che si sono spesi con dedizione e coraggio senza alcun calcolo di convenienza. Vogliamo ringraziare tutti coloro che hanno reso possibile con il loro lavoro questo grande risultato, inimmaginabile solo qualche settimana fa.
Siamo salpati all'improvviso, alla rinfusa, a quattro giorni dalla scadenza per la presentazione delle candidature senza sapere come sarebbe andata a finire. In realtà ora sappiamo che non è finita e che dopo qualche ora di giusti festeggiamenti prendiamo il largo.

Un caro saluto

Francesco

venerdì 2 luglio 2010

Non gettiamo l'ancora!

Cari Amici ieri sera abbiamo rafforzato le nostre posizioni con risultati straordinari.
"Pdnuovopercorso" ha vinto a Pozzonovo (33 a 2), a Villa Estense, a  Montegrotto, a Vò Euganeo, a Camposampiero (!) e si è attestato su percentuali ragguardevoli in  tantissimi altri circoli.
Risultati che si aggiungono ad altri (Baone, Este, Guizza, Battaglia Terme,  Pernumia, Torreglia, Solesino)  e che ci consegnano un partito che vuole cambiare.
Il  33% dei consensi, ottenuti senza alcun apporto dell'apparato e senza alcun  sostegno da parte di chi governa il Partito, è un risultato straordinario, meraviglioso.
In moltissimi circoli ci siamo presentati senza alcun tipo di organizzazione, senza contattare e organizzare gli iscritti com'è stato invece per i nostri concorrenti, ma nonostante la disparità di forze in campo abbiamo dato dignità ad un congresso che altrimenti sarebbe stato soltanto una scialba ratifica di decisioni prese altrove.
C'era il rischio di rimanere schiacciati in questa competizione, ma così non è stato. Anzi. Il consenso ricevuto ci mette nelle condizioni di dare davvero un contributo per la ricrescita di questo Partito.
Un contributo sincero, leale ma rigoroso per quanto riguarda i valori, la democrazia interna e la saldatura con i territori "perduti". Ora mancano ancora una ventina di congressi. Non gettiamo l'ancora! 
Proseguiamo il viaggio fino all'ultimo appuntamento.

Ringrazio e abbraccio tutti i collaboratori e i delegati.

Fraterni saluti

Francesco Corso   

mercoledì 30 giugno 2010

Il Pd locale preferisce Corso

dal Mattino di Padova di ieri a testimonianza che un po' di ribalta ce la stiamo ricavando anche noi...quelli che non credevano nel plebiscito di cui si parlava qualche tempo fa...e che hanno permesso che davvero "il pd non tornasse all'antico con due candidati scelti senza primarie"
TORREGLIA. Si è tenuto il congresso del Partito Democratico, che ha visto riconfermato alla guida del circolo locale Fabio Schiavo, coadiuvato dal direttivo composto da Mario Mezzacasa, Valeria Pistollato, Costantino Mason, Marinella Magli, Gianni Trevisan, Raffaella De Leo, Adriano Gruppo, Anna Maso, Giovanni Liberati, Serenella Bortoli, Gennaro Zecchino e i 5 membri dell’amministrazione. Nel corso dell’assemblea si sono discussi i programmi dei due candidati alla segreteria provinciale. Le preferenze di Torreglia sono andate a Francesco Corso, sindaco di Baone, a detta dei presenti la persona che conosce meglio le problematiche dei Colli. (s.s.)

lunedì 28 giugno 2010

Appello di Francesco Corso

Cari Amici,
manca esattamente una settimana alla conclusione dei Congressi.
Ci attendono giornate convulse con la concentrazione negli ultimi giorni di decine e decine di congressi.
E' necessaria la nostra presenza in tutti i congressi e pertanto chiedo la vs. disponibilità a rappresentare PD Nuovopercorso in tutti i luoghi.
Devo ringraziare tutti voi che avete colto subito il senso di questa nostra proposta e l'avete portata avanti con grande determinazione. Dalla nostra parte non abbiamo Parlamentari, Consiglieri Regionali e Provinciali. Non abbiamo l'apparato che anzi in più di una occasione ci ha apertamente osteggiato. Non abbiamo arruolato sostenitori con promesse di future posizioni all'interno di questo partito.
Abbiamo solo la consapevolezza degli errori che sono stati commessi, del venire meno della fiducia e dell'entusiasmo di tanti e tanti che, delusi, si sono allontanati dal Partito Nuovo che era stato loro promesso, della crisi in cui versa il PD Veneto e Padovano, della crisi di partecipazione che ha investito da mesi il nostro partito.
Siamo convinti che l'occasione del Congresso sia un'occasione da non perdere per mandare un messaggio forte e chiaro ad un vertice, che dietro un finto unanimismo, tenta di perpetuarsi senza il coraggio di una vera analisi delle cause della crisi che investe il PD padovano e che lo ha portato a perdere oltre un terzo dei consensi.
L'occasione del Congresso per cambiare, per riproporre i nostri valori, per alzare la testa, per voltare pagina e ricominciare è stata colta da tantissimi militanti. Quando pochi giorni fa abbiamo iniziato questo percorso ci davano sconfitti e marginali. Espressione di una sparuta minoranza di sognatori.
Invece stiamo scoprendo che sono moltissimi quelli che sognano. Che sognano un PD davvero democratico, punto di riferimento per le istanze che provengono dalle nostre comunità.
Senza alcun mezzo e contro tutti stiamo scoprendo con grande gioia che un terzo degli iscritti ci sta assegnando il loro consenso. Questo ci fa ben sperare nell'attuazione del cambiamento nel rapporto di partecipazione e democrazia che stiamo portando avanti.
Un terzo di iscritti che avrà il suo peso nel tentativo di riportare la democrazia in questo nostro Partito.

Un caro saluto

Francesco Corso

mercoledì 23 giugno 2010

Francesco Corso spiega come nasce la sua candidatura

Su alcuni aspetti vorrei fare alcune precisazioni anche perchè non dobbiamo nascondere la nostre scelte dietro al comportamento degli altri. Almeno questo vale per me.
Il dibattito sulla candidatura di Ossari non c'è stato e sembra che nessuno voglia accorgersene. Il dibattito sulla necessità di contrapporre un altra candidatura a quella degli apparati ha coinvolto moltissime persone e ci sono stati incontri singoli e allargati con diversa gente.
Ho deciso di candidarmi a poche ore dalla scadenza della presentazione delle firme, dichiarando, anche nella riunione dei circoli di Ospedaletto che precedeva quella definitiva di Abano, che se c'era qualcuno che voleva al posto mio portare avanti a testa alta il messaggio del cambiamento nel modo di gestire il partito, nel padovacentrismo, nella democrazia interna, nei valori fondanti del PD, nel superamento delle correnti io ero disponibilissimo a fare un passo indietro e a non candidarmi. Ma non si è proposto nessuno. Ora sono uno dei due candidati.

Le scelte che facciamo sono scelte politiche, non legate a cose futili o a rapporti personali positivi o negativi. Le scelte politiche che faccio le motivo e, credo, sono coerenti con quello che dicevamo insieme solo qualche settimana fa relativamente all'apparato che sta svilendo le ambizioni di questo partito, alle scelte fatte da poche persone senza alcun coinvolgimento della base (elettori ed iscritti), all'assenza di una politica per la Provincia (per i territori perduti e conquistati dalla Lega).
Il messaggio che sta nella candidatura di Ossari è di continuità e di compromesso tra correnti.
Il nostro è di coerenza e di linearità con quello che stiamo ripetendo, inascoltati, da tempo.
In politica la coerenza è importante per chi tiene alla propria credibilità.
La trasparenza che chiediamo agli altri, per me, è essenziale che sia prima di tutto in noi. Dobbiamo essere quello che diciamo.
La nostra scelta si propone di dare un contributo di idee, di energie e di coerenza. Penso che il Partito Democratico ne abbia bisogno. E i primi dati sono confortanti.
Pensa soltanto che elezioni sarebbero state con un candidato unico? Quante persone si sarebbero mosse per andare a votare un candidato unico?
Rispetto le scelte di chi non la pensa così, purchè siano scelte politiche coerenti e che credano veramente nel messaggio rappresentato dalla candidatura Ossari. Cercare motivi basati sui "si dice" o su interpretazioni di atteggiamenti personali non ci aiuta. Ritorniamo a fare politica.

Spero di averti a fianco in questa battaglia poichè credo sia fatta anche per te e perchè sono sicuro saprai comprendere bene il valore di un percorso che arricchisce e che contribuisce, magari in maniera minuscola, ad esprimere un forte messaggio di cambiamento per un PD che sta arrancando sempre più e che ne ha estremo bisogno. Sono convinto che comprenderai che con l'unanimismo di facciata e con gli accordi di vertice (ogni componente che ha portato alla candidatura "unica" è ben viva e vegeta) non si va molto lontano.

Francesco Corso

Ps. La cosidetta componente "Marino" alla quale io non appartengo ha deciso di sciogliersi e di contribuire a dare vita ad una nuova trasversalità, anche su sollecitazione di Felice Casson, in un recente convegno ad Abano.