lunedì 5 agosto 2013

documento sul PD

Cerchiamo un patto con le forze politiche democratiche e progressiste e di una sinistra di governo”

Il prossimo Parlamento e il governo che gli elettori vorranno scegliere avranno tre compiti:

portare l'Italia fuori dalla crisi, ridare autorità, efficacia, e prestigio alle istituzioni e alla politica, rilanciare l’unità e l’integrazione politica dell’Europa”.
(Carta d’intenti. L’Italia giusta, Roma 31 luglio 2012)

Questo documento è rivolto a tutti gli iscritti, agli elettori o ex elettori del PD, a tutti coloro che nelle ultime elezioni avevano sperato in un cambiamento nel governo dell’Italia..
Quelle speranze sono andate annientate da un risultato condizionato da una legge elettorale indegna, che il precedente parlamento non aveva voluto cambiare, da un voto (e un non voto) di protesta e di sfiducia verso tutti i partiti, che ha premiato il M5S.
Quello che ne è seguito, “il governo delle larghe intese”, ha affossato definitivamente quelle speranze e ha disatteso, in gran parte, i principi affermati nella “Carta d’intenti. L’Italia giusta” in base alla quale il PD aveva chiesto il voto ai suoi elettori.
Il governo Letta- Alfano, ci è stato presentato come necessario ed inevitabile, come una garanzia per l’Italia, addirittura come “un’opportunità”, come lo strumento per attuare le riforme tanto necessarie al nostro paese.

Non crediamo che questa sia l’opportunità né per il paese, né per il partito:
questo governo è stato voluto da quella parte del PD che ha affossato la candidatura di Romano Prodi a Presidente della Repubblica e non ha nemmeno voluto prendere un considerazione quella di Stefano Rodotà, nel timore che il “disegno” di alcuni non andasse a buon fine.
Sono mancati la determinazione ed il coraggio, è mancata la Politica.

Siamo convinti che il vero PD debba essere un partito che:

-non ha paura;

-non si fa ricattare

-fa ed attua proposte realizzabili;

- è capace di rappresentare le aspettative del suo elettorato, dando risposte coraggiose ed efficaci alle emergenze del paese;

-conferma punti salienti del programma come la revisione dell’acquisto degli F35;

-non dà coperture di comodo;

-protegge la sua dignità;

Intanto:

-I drammatici problemi della disoccupazione e della riduzione delle garanzie dello stato sociale, non hanno visto e non intravvedono soluzione:

-le imprese continuano a chiudere ed aumenta in modo vertiginoso di giorno in giorno il numero dei senza lavoro;

- la riduzione dell’imposizione fiscale è tuttora una chimera, se si eccettua la sospensione dell’IMU in ossequio alle imposizioni propagandistiche del PDL

-nel frattempo il peso dell'imposizione fiscale è arrivato oltre il 54%, insostenibile ostacolo alla ricrescita del paese.

Ci troviamo in una vera e propria emergenza democratica, evidenziatasi con il forte astensionismo delle ultime elezioni, generata dall' incapacità della Politica di autoriformarsi e di ricucire un rapporto di fiducia con i suoi elettori.

Pensiamo che il Partito debba essere finalmente fondato, a partire dalla base dei Circoli, che devono essere protagonisti dell’azione politica fin dalle decisioni, adeguatamente consultati e ”tenuti in considerazione” per la scelta delle linee politiche, non solo per volontariato di propaganda o silenziosi esecutori di decisioni calate dall’alto...


Chi siamo?
Iscritti al Partito Democratico che vogliono il bene comune:
Crediamo nel PD della Carta d'Intenti.
Vogliamo che si fondi finalmente quel partito, in cui si metta in campo la Politica vera, intesa come cosa dei cittadini e per i cittadini.
Vogliamo un congresso, che riparta dal programma della Carta d’intenti, aperto ai contributi di iscritti e non iscritti, che fondi un partito efficace ed efficiente, che si lasci alle spalle le vecchie appartenenze partitiche, che sappia ridisegnare un autentico orizzonte di cambiamento politico e civile per l’Italia, che parli di contenuti e non solo di nomi.
Il nostro impegno è di essere leali interpreti della volontà dei cittadini-elettori, per questo chiediamo il contributo di idee e di passione politica a chiunque voglia rendersi parte attiva nel costruire un progetto assieme
Non possiamo più aspettare .


domenica 28 aprile 2013

La politica ha perso ogni credibilità


Sono parole pronunciate dal Enrico Letta, presidente del Consiglio incaricato, al quale facciamo i migliori auguri per il suo compito, davvero non facile.

Un contributo notevole alla perdita di credibilità della politica lo ha portato anche il gruppo dirigente del PD e i “grandi elettori” PD del Presidente della Repubblica.

Subito dopo la sconfitta elettorale la linea politica di Bersani e della direzione Pd era quella di realizzare un “governo di cambiamento” negandosi quindi alla proposta di “larghe intese”, motivando questa scelta con la necessità di una svolta nel governo del Paese e con l’esigenza di non lasciare solo al M5S campo libero nell’interpretare la forte richiesta di cambiamento che le elezioni ci hanno dato non solo con il risultato elettorale, ma anche con l’alto numero di astensioni.

Tantissimi iscritti ed elettori del PD si sono chiesti perché, se la linea del Pd era quella del “governo di cambiamento”, si è provveduto a candidare Marini alla presidenza della Repubblica, candidatura propedeutica alle “grandi intese”, e non si è dato sostegno alla candidatura di Stefano Rodotà, oggettivamente e chiaramente chiave di volta per un governo di cambiamento.
Nessuno di noi lo ha capito!

Quello che poi è accaduto con la candidatura di Prodi è davvero vergognoso. Si candida Romano Prodi all’unanimità e poi lo si pugnala alle spalle con 101 franchi tiratori per favorire il governo di larghe intese.
Crediamo che, oltre alle reprimende di facciata verso i 101 franchi tiratori, i nostri rappresentanti e i nostri parlamentari farebbero bene a dire chiaramente chi sono altrimenti si offre una copertura politica e morale a questi signori e soprattutto si copre una operazione squallida, che porta il Pd verso il governissimo. Perché dev’essere chiaro che  il PD è il Partito in cui i 101 franchi traditori hanno fatto fuori Prodi per realizzare le grandi intese con il centrodestra e, alla fine, hanno avuto partita vinta. E per noi ciò è inaccettabile. Almeno escano i nomi dei franchi tiratori!

Crediamo che se il Pd delle grandi intese ha vinto a Roma abbia però perso credibilità tra i suoi elettori. Credibilità che non pensiamo possa essere recuperata con il governissimo e con “l’agenda Monti”, anche se sinceramente ce lo auguriamo, per il bene del paese.

Il vero motivo per cui ci troviamo davvero in una situazione in cui il PD rischia la propria esistenza ed ha perso credibilità è perché una parte sempre più consistente del partito, vive già e da tempo nelle “grandi intese” : nelle società, negli Enti, nelle Banche, ecc.
Questa parte del Partito non poteva permettersi il governo di cambiamento, a costo di fare fuori uno del padri del PD: Romano Prodi! Ed è questa parte del partito che sta dando una grossa mano a Grillo.

Noi vogliamo che si sappia che non ci omologhiamo alla linea politica dei 101 e che continueremo a rappresentare l’esigenza di un governo di cambiamento, facendo rete con tutti coloro che, delusi, guardano con stupore e distanza allo squallore che una parte non indifferente di nostri “grandi elettori” hanno offerto al nostro paese, paese che non li merita.


Democratici che avrebbero votato Romano Prodi e Stefano Rodotà.

Francesco Corso
Nicoletta Pannocchia
Sabina Pescarolo
Matteo Tognin
Filippo Pacchiega
Antonella Buson
Maria Cocchiarella
Diego Zanetti
Davide Caron
Vittorio Ivis
Andrea Drezzadore
Tiziano Veronese
Beatrice Dalla Barba
Anna Maria Gemignano
Gianfranco Giacchetto
Gianfranco Milani
Paolo Tognin
Roberto Milan
Roberto Franco
Angela Rizzato
Tomaso Boniolo
Renato Cappon
Paolo Merlo
Sergio Daniele
Valeria Pistollato
Paolo Merlini
Roberto Zanetti
Rosanna Morlin
Daniela Morandin


giovedì 18 aprile 2013

Al segretario provinciale


Caro Federico 
ti scriviamo per esternarti il nostro vivo dissenso verso la candidatura di Franco Marini a Presidente della Repubblica  che a maggioranza dei grandi elettori il PD ufficiale sta portando avanti.
Ti preghiamo di fare presente a tutti i livelli, regionale e nazionale, che la scelta non è assolutamente condivisa.
Una scelta che non interpreta assolutamente le grandi speranze di cambiamento espresse dal popolo italiano, speranza che noi tutti avevamo intravisto nelle scelte che hanno portato alle elezioni della Boldrini e di Grasso.
Invece di continuare nel solco del cambiamento ora si opera una scelta "datata", frutto di un compromesso con il PDL,  come se nulla fosse accaduto in Italia in questi anni e negli ultimi mesi. Una scelta per la quale il Pd pagherà un prezzo altissimo in termini di consensi.
Si continua a dare dimostrazione con questa scelta di una distanza astrale tra una parte consistente dell'elettorato democratico e il gruppo dirigente che continua a ragionare alla vecchia maniera :  un ex DS alla Presidenza del Consiglio  ed un ex DC alla Presidenza della Repubblica ! Un gruppo dirigente che non meritiamo assolutamente.
La scelta di Marini inoltre ci porta verso un abbraccio mortale con Berlusconi e ci fa perdere la possibilità di aprire una stagione nuova per l'Italia.
Riteniamo che la candidatura che più di ogni altra avrebbe interpretato  la campagna che abbiamo fatto "Italia bene comune" e l'inizio di una nuova stagione sia quella di Stefano Rodotà.
Cordialmente.

Francesco Corso
Pierluigi Giaccarello
Matteo Tognin
Paolo Merlini
Andrea Drezzadore
Nicoletta Pannocchia
Antonella Buson
Diego Zanetti
Luigi Talpo
Maria Luisa Nucibella
Alessandro Maria Esposito
Orazio Garbo
Francesca Andolfo
Riccardo Slanzi
Gastone Zilio
Mauro Pavan
Mirco Rizzato
Alessia Rossetto
Paolo Boaretto
Nicola Terzo
Silvia Mandelli
Natalino Boris Furlan
Luisa Ennio
Valentina Vallarin
Giulia Martin
Pietroantonio Aldrigo
Vittorio Ivis
Davide Caron
Tiziano Veronese
Beatrice Dalla Barba
Andrea Garavello
Tomaso Boniolo
Daniela Morandin
Angelo Mancini
Marianna Barin
Filippo Pacchiega
Pier Paolo Tognin
Maurizio Borsatto
Maria Cocchiarella
Angela Rizzato
Nicoletta Pannocchia
Paolo Vallerin


sabato 2 marzo 2013

Comunicato stampa: proposta di legge regionale sul reddito di cittadinanza

Il reddito di cittadinanza proposto da una decina di amministrazioni e da migliaia di cittadini approda in Regione. Ricevuta venerdì scorso a palazzo Ferro Fini, sede della Regione, una delegazione di sindaci composta da Francesco Corso, primo cittadino di Baone, accompagnato da quello di Anguillara Luigi Polo e di Arzergrande Luca Sartori ascoltati dalla V Commissione regionale (competente in materia di assistenza), assieme a Beatrice Andreose, presente in rappresentanza dei Comitati promotori della proposta di legge regionale sul “Reddito minimo di cittadinanza e contrasto alla povertà” che ha raccolto migliaia di firme in tutto il Veneto.

Gli invitati hanno illustrato ai consiglieri regionali il testo della legge redatto due anni fa ed ancor più attuale oggi che vede aumentare a dismisura anche in Veneto le famiglie che vivono al di sotto della soglia di povertà. Precari e nuove poveri esclusi da una serie di diritti fondamentali senza i quali non è possibile godere di una piena cittadinanza: il diritto alla casa, alla mobilità, alla salute, al sapere.

“ Nonostante il Parlamento Europeo in una risoluzione dell’ottobre 2010 parli del “ reddito minimo nella lotta contro la povertà e la promozione di una società inclusiva in Europa»., l’Italia è l’unico paese, insieme alla Grecia, che non lo prevede. La proposta di legge presentata in Commissione prevede un reddito minimo di cittadinanza di 750 euro mensili” hanno spiegato i promotori che propongono di rivolgere il reddito minimo non a categorie particolari ma a chiunque risieda nella Regione da almeno due anni e che risulti disoccupato da almeno sei mesi con un reddito non superiore ai 5000 euro all’anno. Tale reddito lievita a 10.000 euro qualora nella stessa famiglia vi siano più persone che hanno diritto al reddito minimo di cittadinanza. Alla Regione spetta l’attuazione e l’erogazione del diritto all’assistenza sociale. Il Comune seleziona gli aventi diritto e progetta per ciascuno di essi l’intervento complessivo, che prevede, oltre all’erogazione monetaria, anche altre misure idonee a contrastare lo stato di povertà. Un procedimento insolito quello della V commissione presieduta da Leonardo Padrin che ora dovrà fornire il suo parere consultivo alla I commissione bilancio. Numerose le domande fatte dai consiglieri regionali sulle risorse da riservare al capitolo, mentre i sindaci hanno efficacemente illustrato la disperazione di molti loro cittadini che disperati si rivolgono al comune per ottenere aiuti economici. Il consigliere della sinistra Pietrangelo Pettenò ha ricordato che esiste uno studio di settore della regione del 2009 fatto eseguire proprio per monitorare la possibilità di istituire anche nel Veneto il reddito minimo. Tra gli interventi anche quello di Stefano Fracasso del PD e della leghista Arianna Lazzarini consapevoli della grave situazione in cui versano fette sempre più significative della popolazioni.

I Sindaci e i promotori della proposta di legge seguiranno passo passo l'iter di discussione previsto, affinchè si giunga in tempi rapidi ad un pronunciamento del Consiglio regionale.

sabato 2 febbraio 2013

Rifiuti nei Cementifici : C.S.S.

Carissimi ecco l'Ordine Del Giorno sul CSS approvato ieri sera in Consiglio Comunale con il solo voto contrario di un consigliere PDL e l'astensione degli altri consiglieri di minoranza presenti e il voto favorevole di tutta la maggioranza.
E' importante che si sappia che tra pochi giorni, anche se siamo alla fine della legislatura, la Commissione Ambiente della Camera si pronuncerà con un parere su questo importantissimo decreto che poi sarà varato dal Governo Monti. 
Il Senato ha già espresso parere favorevole!!!
Ciao
Francesco Corso



Rifiuti nei Cementifici : C.S.S. Approvazione Ordine del Giorno

Premesso che lo schema del Decreto Legislativo concernente il regolamento recante la disciplina dell’utilizzo di combustibili solidi secondari (CSS), in parziale sostituzione di combustibili fossili tradizionali, in cementifici soggetti al regime dell’autorizzazione integrata ambientale è stato trasmesso alla Presidenza del Senato l’11 gennaio 2013 ottenendo dal Senato il parere favorevole;

Considerato che lo stesso Decreto è stato trasmesso alla Camera dei Deputati per il parere della competente Commissione e che la stessa Commissione ha aggiornato la seduta sull’argomento all’11 Febbraio 2013;

Considerato che la materia appare delicata e assai controversa e senza dubbio ha ripercussioni non di poco conto per la nostra area dove insistono ben tre cementiti;

Precisato che i limiti di emissione che la legge prevede per i cementifici sono di gran lunga superiori a quelli previsti per gli inceneritori :
i cementifici hanno questi limiti:        gli inceneritori hanno questi limiti:
- polveri totali: mg 30/Nm³          - polveri totali: mg.10/Nm³
- biossido di zolfo: mg.600/Nm³    - biossido di zolfo: mg. 50/Nm³
- ossido di azoto: mg.1800/Nm³    - ossido di azoto: mg.200/Nm³           

Premesso che i tre cementifici presenti nel territorio limitrofo al nostro Comune sono tutti all'interno del perimetro del Parco Colli Euganei;

Precisato che il decreto citato non ha assolutamente motivazioni di interesse per l’area geografica in cui insiste il nostro Comune che si distingue per l’alta percentuale di riciclaggio di rifiuti (70-80%), ma  crea i presupposti affinché i rifiuti di Regioni in cui la raccolta differenziata praticamene non è esistente siano smaltiti nei cementifici di Regioni virtuose.

Tutto ciò premesso il Consiglio Comunale di Baone
                                  
Chiede ai deputati della Commissione Ambiente della Camera :

-          di non affrontare un tema così importante e delicato a pochi giorni dalla fine della legislatura e di rinviarlo alla nuova legislatura.
-          Comunque di non prevedere l’utilizzo dei CSS come combustibile nei cementifici delle Regioni in cui non vi è emergenza rifiuti e la raccolta differenziata assicura alte percentuali di riciclaggio (superiore al 50%).
-          Inoltre di non prevedere in nessun caso l’utilizzo dei CSS come combustibile nei cementifici se i cementifici stessi non siano in grado di soddisfare tutte le normative previste per gli inceneritori con particolare riferimento a quanto previsto per tutti i limiti di emissione.
-          In ogni caso di non prevedere l’uso del CSS nei cementifici che insistono nelle aree a Parco e in prossimità di aree urbane.

Il Consiglio Comunale di Baone, considerata la situazione di forte inquinamento atmosferico della nostra area e ai differenti limiti previsti per i cementiti e per gli inceneritori,  chiede altresì  a tutti i Comuni del Parco, dell’Asl 17 e al Parco Colli stesso di associarsi alla presente richiesta.

giovedì 10 gennaio 2013

Incontro PDNP


Cari Amici la riunione sul dopoprimarie per i parlamentari è convocata per venerdì 18 gennaio ore 21 presso la sede PD di Monselice di Via Garibaldi.
con il seguente odg:

analisi del voto 
- obiettivi futuri per un percorso che continua
- richieste di dimissioni dei componenti della segreteria provinciale ed eventuali sostituzioni
- costituzione di uno snello coordinamento provinciale del gruppo 
- varie

La riunione è aperta a tutti coloro che hanno votato e sostenuto la nostra proposta.

Un caro saluto

Francesco Corso 

mercoledì 2 gennaio 2013

Intervento Francesco

Cari Amici Vi scrivo per dirvi innanzitutto GRAZIE.

Riconosco la sconfitta, la mia sconfitta. Una sconfitta dovuta a tutta una serie di ragioni che cercheremo di capire insieme in una riunione che faremo la prossima settimana, nella quale discuteremo delle dimissioni e sostituzioni in Segreteria Provinciale (non solo di Nicoletta). Parlo di sostituzioni perchè credo che non dobbiamo mollare e che serva immettere negli organismi dirigenti nuove forze per continuare l'impegno  per tutti coloro che credono ancora che un altro PD sia possibile.



Una sconfitta data dai numeri. Prevedevamo 2000 preferenze ne sono arrivate 1700.

L'apporto della città è stato modesto, ma soprattutto appare "poco gratificante" l'alleanza con la Pasquato che a Noventa Padovana ci ha portato una miseria : 14 preferenze (!!), esattamente metà di quelle ottenute nel suo Comune da Piva. Di contro nella nostra area (Baone, Monselicense e Colli) abbiamo veicolato a suo favore quasi 300 preferenze. La serietà, l'impegno che abbiamo messo nei sui confronti non è stato assolutamente ripagato nemmeno parzialmente.



Una sconfitta data dal mancato rispetto delle regole. Fino al  penultimo giorno precedente la scadenza per la consegna delle firme per le candidature Piva non aveva ottenuto la deroga. Dei tre Sindaci che avevano chiesto la deroga era quello che aveva oggettivamente meno possibilità di ottenerla poichè a differenza degli altri due Sindaci il suo mandato scadeva nel 2016 e quindi condannava il suo comune ad elezioni anticipate. Il fatto che solo lui sia stato ripescato la dice lunga sul rispetto delle regole scritte che il PD si è dato. Il suo ripescaggio ci ha danneggiato tantissimo soprattutto nella zona dell'Estense ma anche in Città. Poichè è riuscito ad intercettare una parte del voto territoriale, una parte del voto renziano e grande parte della componente ex DC (Giaretta, Frigo, Ossari).

Se poi le regole non valgono per Piva non dovevano valere nemmeno per gli altri due Sindaci di Comuni sopra i 5000 abitanti.

Ci ha danneggiato anche l'esclusione di Gastaldon e Marcon. Pensate soprattutto al primo che è anche coordinatore della cintura padovana e alla preparazione che aveva messo in campo per questo appuntamento. La sua presenza nella competizione avrebbe sicuramente drenato in tutti i Comuni della cintura consensi a Naccarato e a Piva. Probabilmente è anche questo il motivo della loro esclusione.



Non avevamo "padrini" ed "eserciti" alle spalle (questo per me è ancora un risvolto positivo) e quindi  l'orientamento al voto nella decina di giorni a disposizione per la campagna elettorale era basato unicamente sulle forze dei pochi volontari che si sono impegnati allo spasimo (li ringrazio tutti indistintamente. So come dice bene Paolo e Maria quanto costi lavorare in queste condizioni). Sapevamo che come dice Nicoletta era in atto all'interno del PD il riformarsi del vecchio DS con l'accordo Naccarato-Ruzzante e della vecchia Margherita-DC su Piva (ex DC) con il sostegno di Giaretta-Frigo-Ossari. Pur sapendo che rischiavamo di essere stritolati ho dato la mia disponibilità a candidarmi per non inchinarci nè ai  DS, nè alla nuova DC ma per rappresentare quella parte di partito che si riconosce soltanto nel PD (il Partito Nuovo!) perchè ci si sente semplicemente soltanto democratici.

E mentre noi siamo arrivati all'appuntamento frantumati dalle primarie nazionali gli altri invece avevano già le loro macchine da guerra "oliate" e con a bordo una parte di quelli che avevano pubblicamente sostenuto, votato ed approvato solo poche settimane prima la nostra candidatura. Insomma una parte del nostro gruppo non ha mantenuto la parola data e ce la siamo ritrovata addirittura contro.



Il poco tempo e quindi l'improvvisazione ci hanno giocato contro. In queste cose bisogna essere davvero organizzati e pronti e dedicare tutte le energie all'obiettivo non tanto di portarmi in Parlamento ma di spezzare l'asse che governa nella nostra provincia il PD ed inaugurare una stagione nuova in Via Beato Pellegrino. Il poco tempo a disposizione ha impedito anche lo svilupparsi di ragionamenti politici che potevano anche cambiare gli scenari che invece abbiamo visto. Mi riferisco ad un possibile dialogo con Piron che si è candidato un quarto d'ora prima della chiusura delle candidature.



In questa situazione abbiamo fatto il possibile rappresentando quella parte di Partito che si sente autenticamente democratica ed ottenendo 1700 voti nonostante i voltafaccia, le regole non rispettate,  i tiket a senso unico. A questo proposito vanno citati alcuni risultati straordinari : Monselice, Pozzonovo, Boara Pisani, Pernumia, Anguillara, Teolo, Vò, Battaglia, Baone, ed altri che anche se meno eclatanti sono importanti per affermare una presenza non solo nella Bassa ma nella Cintura e nell'alta..

Io ci ho messo la faccia e quindi abbandonerò anch'io la segreteria provinciale, ma dopo che ci avremo ragionato insieme nei prossimi giorni.

Perchè riconosco la sconfitta, la mia sconfitta ma non voglio mollare e vorrei che questo gruppo (rifondato, ridefinito e allargato)  opportunamente depurato  da chi ha fatto altre scelte (nonostante le promesse) e da chi vuole guardare altrove continui a rappresentare la speranza di realizzare davvero un Partito Nuovo, un partito che non si riconosce nè nel renziano e ripescato Piva, nè in Naccarato.



Un caro saluto ed un grande grazie a tutti

Intervento Paolo


Cari amici, intanto auguri di cuore a tutti. Le parole di Maria e di Nicoletta hanno messo in moto, anche per quanto mi riguarda, un dialogo che dall'avvio delle primarie si era spento, anche se lo fosse per l'ultimo saluto e, per chi vi scrive, l'ultima riflessione.

Penso che valga la pena dirvi che anch'io, in questo periodo, a livello praticamente individuale, mi sono rimesso in gioco attraverso il mio circolo che da un bel po' avevo deciso di ignorare per quelle stesse ragioni per cui avevo scelto la prospettiva di PDNP e attraverso l'alternativa di Laura Puppato per le stesse ragioni che ha richiamato Nicoletta. E anche per queste strade ho incontrato piccole minoranze che mi hanno dato conforto e la possibilità di recuperare quegli ideali o illusioni in me instancabilmente ricorrenti. Piccole minoranze nel piccolo giro del circolo che tali sono rimaste in quello globale del Paese. Poi é venuto il turno delle parlamentarie e l'appuntamento alla chiamata di Francesco. Ho risposto anche ad essa e nel grande deserto per lui di popolarità nell'area cittadina ho mandato segnali a tutti gli amici senza tessera che mi ascoltano e ho dato il mio contributo per mail e telefono. Le 21 preferenze raccolte nel mio seggio e qualche altra in giro nella città credo che siano la modesta messe da attribuire a questo mio lavoro individuale e solitario.

Quanto é successo, e su cui si é aperta la discussione, per me é stato la replica di quanto ho sperimentato quarantanni fa all'interno di un'altra minoranza di 'entusiasti' convinti che si doveva cambiare i metodi e i volti dei protagonisti della politica. Sgretolare i giochi furbastri e cinici del potere senza ignorare che era l'unica strada per richiamare interesse e credibilità sull'impegno politico. Anche in quella circostanza alla liquidazione delle minoranze ha corrisposto il trionfo delle maggioranze, che fu però di breve durata, ma per me volle dire un lungo distacco dalla politica attiva. Ora penso che sarà per me definitivo. E' stata una scommessa durata sei-sette anni offerta a quelli che, prima vincenti, erano divenuti perdenti nell'illusione che l'esperienza fosse servita a qualcosa, ma ho dovuto constatare che la minoranza non può che riproporsi in modo coerente come tale, se vuole avere un senso e se ha il coraggio di proseguire (come mi sembra Maria).

Per quanto riguarda le mie valutazioni e posizioni di cui via via nel corso di questi mesi vi ho messo a parte, nella sostanza le ribadisco a partire dal fatto che avrei preferito costruire il nostro percorso intorno ad una linea di opposizione alla gestione locale del partito più netta e circostanziata, ma questo appartiene alle opportunità del momento; in concreto eravamo all'opposizione e mi auguro che si rimanga. Più difficile però credo - e qui bisogna essere franchi - che sia prioritario ricomporre posizioni sulle quali in quest'ultimp periodo, ci siamo divisi e che questo possa passare solo attraverso una seria analisi e ricollocazione. Soprattutto perché il futuro del partito dipenderà, oltre che dall'esito delle elezioni, dal congresso nel quale non so se si tornerà a giocare la sfida Bersani-Renzi o se tutto si ricomporrà in una grande maggioranza all'insegna del potere. Io sono dell'idea che questa sia la prospettiva. In tal caso vorrà Laura Puppato o altri rappresentare una credibile e alternativa minoranza? Questa é quasi l'unica o l'ultima cosa che mi può interessare.

Comunque grazie anche da parte mia a Francesco, Nicoletta e tutti gli altri che mi ha fatto vivere ancora una stagione politica ricca di senso, paolo  

Intervento Angelo


cara nicoletta,

dovrei essere l’ultimo, probabilmente, a intervenire, ma questo è proprio un incentivo a farlo  :-)
l’ultimo perché diverse cose di quelle che dici le dico da molto tempo, al punto da aver stufato.
per esempio che le primarie in sé non sono garanzia di democratizzazione, anzi possono diventare un’arma a doppio taglio, mero strumento di legittimazione degli apparati (che infatti le hanno sposate alla grande).
oggi lo vediamo: tre turni di primarie in un mese hanno semplicemente confermato lo status quo.
dando però una bella imbiancata di democrazia ai sepolcri del partito.

dissi anche che renzi avrebbe fatto fare un passo indietro al partito, altro che rinnovarlo! rivitalizzando una corrente interna che semplicemente aveva perso il suo smalto e il cui apparato si era indebolito, finendo solo per dividere il partito… dividendo anche nuovopercorso, che era ormai un capitolo chiuso.
come finirà la faccenda renzi non è ancora ben chiaro, comunque ha di sicuro dato una bella spinta verso il centro(destra) ad un partito che oggi definire di centrosinistra è molto faticoso.
alla fine bersani ci ha marciato, perché ha capito che gli può esser utile.

e mi pare infatti che, insomma, alla fine corso abbia “corso” da solo sulla base delle sue potenzialità.
che inoltre la candidatura di piva (ammessa fuori da tutte le regole e dal buon senso), abbia disturbato non poco francesco è inutile dirlo, molti dei voti di piva sarebbero confluiti su di lui.
infatti i voti di piva sono solo in parte “renziani”, gli scarsi risultati della galbussera lo confermano.
pensare che nuovopercorso avrebbe potuto sorvolare sulle prese di posizione delle primarie e subito ricompattarsi penso, personalmente, che fosse ingenuo.

potrei aggiungere anche che nuovopercorso dovrebbe farsi un esame di coscienza, ma lo dico da mo’, ed è un esame di coscienza che deve fare da almeno due anni, ma non ha mai voluto farlo.
transeat.

sullo scarso apporto della componente “puppatiana” farei una osservazione: francesco si prepara a questa candidatura da molti mesi, la candidatura pasquato è nata invece quasi dal niente e in pochi giorni lei ha dovuto fare una mole di lavoro tale da rendere praticamente impossibile condividere niente.
non intendo con questo difendere niente e nessuno, d’altronde non ho nascosto, tra i puppatiani, il mio dissenso e la mia delusione per le posizioni assunte da laura puppato alle primarie, che ho trovato rispondenti ai soliti tatticismi.

comunque è vero che manca endemicamente una visione e una mentalità strategica, al punto che ormai faccio fatica a scrivere “strategia”, che sembra un parolaccia.
che manca in tutto il pd, a mio avviso, tutta la strategia che il pd bersaniano oggi contempla è: andare al governo nel 2013.
che non mi pare molto.
se poi per ottenerlo ci si fa dettare da monti l’agenda, mi pare anche un pochino degradante.
e mi pare proprio che, per come si stanno mettendo le cose, bersani sia molto propenso ad accettare l’idea di poter governare grazie all’appoggio del centro montiano, che è un centro che non fa niente per niente ma propone politiche di destra – e questa è una tattica non una strategia.
vincere le politiche sarà proprio una grande vittoria per il centrosinistra!
ma soprattutto per la società che dovrebbe identificarsi con il centrosinistra!
della quale ci dovremmo preoccupare ben di più che non della “ditta” bersaniana e del suo successo elettorale.
ma non pare che funzioni così.

onestamente, cara nicoletta, a parte il fatto personale, non so che senso abbiano le tue dimissioni, oggi come oggi.
fra qualche mese ci sarà il congresso e prima la campagna per le politiche.
io personalmente so di rivestire qualche carica nel pd cittadino, anche se non so bene in quale organismo… e comunque non mi convocano mai, per cui sto del tutto tranquillo.
ci si può convivere tranquillamente con le cariche, anzi dimettersi apre spazio a qualcuno acceso da fervore collaborazionista.
il che diventa un danno.
non è una critica, ovvio, solo una osservazione en passant.
sappiamo comunque che gli organi di gestione del partito non servono a nulla.

concludendo volevo solo fare una osservazione finale.
francesco ha perso - come dice nicoletta.

ma io mi sono sempre chiesto, e adesso lo posso finalmente dire apertamente: cosa ha perso?
ha perso l’opportunità di andare a roma a fare il deputato del pd.
ok.
ma (a parte la gratificazione personale, che è sempre legittima), che ci sarebbe andato davvero a fare francesco a roma?

qualcuno crede che a bordo di quel “transatlantico” di bucanieri, filibustieri, politicanti navigati o da strapazzo, equipaggi ligi agli ordini dello stato maggiore e voltagabbana vari, la sua voce avrebbe avuto un peso qualsivoglia?
io credo proprio di no.
si sarebbe persa nel baillamme, soffocata tra gli ordini di scuderia.
il lavoro vero da fare resta qui.
nei territori.
il partito si cambia partendo da qui.
il paese si cambia partendo da qui.
il mondo si cambia partendo da qui.

certo è un lavoro che non può più fare qualcosa come nuovopercorso, che secondo me si era dimostrato inadeguato quasi da subito.
ma neanche una replica o rivisitazione di nuovopercorso.
e questo si vedrà.

buon anno,


angelo

Intervento Nicoletta


Cari amici di PDNP, ieri ho preannunciato a Federico Ossari le mie dimissioni dalla segeteria e dagli altri organismi dirigenti. Mi scuso se non ho aspettato che si svolgesse una riunione del gruppo, se ho agito senza consultare nessuno, ma interiormente sentivo che dovevo farlo, se non altro per dare espressione a un disagio e a una sofferenza che da due giorni mi fa vivere decisamente male.

Sappiamo tutti come sono andate realmente quelle primarie che avevamo tanto chiesto e voluto come esercizio di democrazia e metodo per rinnovare questo partito, il nostro partito. Invece abbiamo visto il peggio del peggio. Abbiamo visto ricompattarsi vecchie aree di appartenenza (in particolare il filone che dal vecchio PCI è arrivato ai DS e poi al PD mantenendo intatti metodi e strumenti di potere e di organizzazione del consenso), Abbiamo visto la vecchia componente popolari-margherita, in evidente sofferenza, ritrovare una sua unità attorno al candidato renziano che ha raccattato un pò di tutto e soprattutto è riuscito a scavalcare a piè pari, e grazie alla "stampella" Renzi, quelle balenghe regole che però c'erano ed erano stampate sulla carta. So già qual è l'obiezione: ha sbagliato chi non ha dato la deroga a Gastaldon e Marcon. Rispondo: è intellettualmente disonesto rovesciare la frittata, le deroghe, proprio perchè deroghe, non dovevano essere date a nessuno.

Non ci nascondiamo nemmeno che PDNP era in una situazione di difficoltà da tempo, soprattutto da quando erano state avviate le primarie per la premiership. Penso che nessuno neghi la legittimità a nessuno di riconoscersi in una determinata area (infatti l'unanimismo ha sempre e solo fatto il gioco delle maggioranze), ma un conto è che le aree si formino su idee e programmi, e un conto è che vengano agite come trampolini di lancio o come strumenti di potere.
Niente di nuovo sotto il sole, si dirà, nessuno stupore, da ingenui avere immaginato il contrario.

Abbiamo perso. Francesco Corso ha perso. Poi c'è chi ha perso due volte. Personalmente credevo che un'alleanza con la candidata "puppattiana", fondata su una comune visione ambientalista, e strategicamente compensativa delle rispettive aree geografiche di appartenenza, potesse essere una carta se non vincente almeno favorevole. Invece così non è stato: Francesco ha dato, mentre dall'altra parte non è arrivato quasi niente.
Francesco, Matteo, Pierluigi e tutti gli altri hanno dato il massimo e hanno raccolto molto, attraverso un lavoro capillare e impegnativo. Ma è evidente che l'ambizione e il progetto di PDNP non poteva fermarsi alla bassa padovana, pena il fallimento. E così è stato. 

Mi dispiace, mi è difficile credere ancora in questo partito. Non vedo futuro. Mi manca la voglia di fare campagna elettorale contro chi non è tanto peggio di noi. 
Ammiro Maria che scrive "andiamo avanti". Io non ce la faccio. Non voglio abbandonare il gruppo, se si troverà ancora ci sarò, ma non mi sento di continuare a stare dentro quelle scatole vuote degli organismi dirigenti. 

Un caro saluto a tutti e un abbraccio a Francesco che ha tutta la mia stima e ammirazione per  quello che ha fatto e che ha rappresentato.  

Nicoletta