mercoledì 2 gennaio 2013

Intervento Paolo


Cari amici, intanto auguri di cuore a tutti. Le parole di Maria e di Nicoletta hanno messo in moto, anche per quanto mi riguarda, un dialogo che dall'avvio delle primarie si era spento, anche se lo fosse per l'ultimo saluto e, per chi vi scrive, l'ultima riflessione.

Penso che valga la pena dirvi che anch'io, in questo periodo, a livello praticamente individuale, mi sono rimesso in gioco attraverso il mio circolo che da un bel po' avevo deciso di ignorare per quelle stesse ragioni per cui avevo scelto la prospettiva di PDNP e attraverso l'alternativa di Laura Puppato per le stesse ragioni che ha richiamato Nicoletta. E anche per queste strade ho incontrato piccole minoranze che mi hanno dato conforto e la possibilità di recuperare quegli ideali o illusioni in me instancabilmente ricorrenti. Piccole minoranze nel piccolo giro del circolo che tali sono rimaste in quello globale del Paese. Poi é venuto il turno delle parlamentarie e l'appuntamento alla chiamata di Francesco. Ho risposto anche ad essa e nel grande deserto per lui di popolarità nell'area cittadina ho mandato segnali a tutti gli amici senza tessera che mi ascoltano e ho dato il mio contributo per mail e telefono. Le 21 preferenze raccolte nel mio seggio e qualche altra in giro nella città credo che siano la modesta messe da attribuire a questo mio lavoro individuale e solitario.

Quanto é successo, e su cui si é aperta la discussione, per me é stato la replica di quanto ho sperimentato quarantanni fa all'interno di un'altra minoranza di 'entusiasti' convinti che si doveva cambiare i metodi e i volti dei protagonisti della politica. Sgretolare i giochi furbastri e cinici del potere senza ignorare che era l'unica strada per richiamare interesse e credibilità sull'impegno politico. Anche in quella circostanza alla liquidazione delle minoranze ha corrisposto il trionfo delle maggioranze, che fu però di breve durata, ma per me volle dire un lungo distacco dalla politica attiva. Ora penso che sarà per me definitivo. E' stata una scommessa durata sei-sette anni offerta a quelli che, prima vincenti, erano divenuti perdenti nell'illusione che l'esperienza fosse servita a qualcosa, ma ho dovuto constatare che la minoranza non può che riproporsi in modo coerente come tale, se vuole avere un senso e se ha il coraggio di proseguire (come mi sembra Maria).

Per quanto riguarda le mie valutazioni e posizioni di cui via via nel corso di questi mesi vi ho messo a parte, nella sostanza le ribadisco a partire dal fatto che avrei preferito costruire il nostro percorso intorno ad una linea di opposizione alla gestione locale del partito più netta e circostanziata, ma questo appartiene alle opportunità del momento; in concreto eravamo all'opposizione e mi auguro che si rimanga. Più difficile però credo - e qui bisogna essere franchi - che sia prioritario ricomporre posizioni sulle quali in quest'ultimp periodo, ci siamo divisi e che questo possa passare solo attraverso una seria analisi e ricollocazione. Soprattutto perché il futuro del partito dipenderà, oltre che dall'esito delle elezioni, dal congresso nel quale non so se si tornerà a giocare la sfida Bersani-Renzi o se tutto si ricomporrà in una grande maggioranza all'insegna del potere. Io sono dell'idea che questa sia la prospettiva. In tal caso vorrà Laura Puppato o altri rappresentare una credibile e alternativa minoranza? Questa é quasi l'unica o l'ultima cosa che mi può interessare.

Comunque grazie anche da parte mia a Francesco, Nicoletta e tutti gli altri che mi ha fatto vivere ancora una stagione politica ricca di senso, paolo  

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