domenica 28 aprile 2013

La politica ha perso ogni credibilità


Sono parole pronunciate dal Enrico Letta, presidente del Consiglio incaricato, al quale facciamo i migliori auguri per il suo compito, davvero non facile.

Un contributo notevole alla perdita di credibilità della politica lo ha portato anche il gruppo dirigente del PD e i “grandi elettori” PD del Presidente della Repubblica.

Subito dopo la sconfitta elettorale la linea politica di Bersani e della direzione Pd era quella di realizzare un “governo di cambiamento” negandosi quindi alla proposta di “larghe intese”, motivando questa scelta con la necessità di una svolta nel governo del Paese e con l’esigenza di non lasciare solo al M5S campo libero nell’interpretare la forte richiesta di cambiamento che le elezioni ci hanno dato non solo con il risultato elettorale, ma anche con l’alto numero di astensioni.

Tantissimi iscritti ed elettori del PD si sono chiesti perché, se la linea del Pd era quella del “governo di cambiamento”, si è provveduto a candidare Marini alla presidenza della Repubblica, candidatura propedeutica alle “grandi intese”, e non si è dato sostegno alla candidatura di Stefano Rodotà, oggettivamente e chiaramente chiave di volta per un governo di cambiamento.
Nessuno di noi lo ha capito!

Quello che poi è accaduto con la candidatura di Prodi è davvero vergognoso. Si candida Romano Prodi all’unanimità e poi lo si pugnala alle spalle con 101 franchi tiratori per favorire il governo di larghe intese.
Crediamo che, oltre alle reprimende di facciata verso i 101 franchi tiratori, i nostri rappresentanti e i nostri parlamentari farebbero bene a dire chiaramente chi sono altrimenti si offre una copertura politica e morale a questi signori e soprattutto si copre una operazione squallida, che porta il Pd verso il governissimo. Perché dev’essere chiaro che  il PD è il Partito in cui i 101 franchi traditori hanno fatto fuori Prodi per realizzare le grandi intese con il centrodestra e, alla fine, hanno avuto partita vinta. E per noi ciò è inaccettabile. Almeno escano i nomi dei franchi tiratori!

Crediamo che se il Pd delle grandi intese ha vinto a Roma abbia però perso credibilità tra i suoi elettori. Credibilità che non pensiamo possa essere recuperata con il governissimo e con “l’agenda Monti”, anche se sinceramente ce lo auguriamo, per il bene del paese.

Il vero motivo per cui ci troviamo davvero in una situazione in cui il PD rischia la propria esistenza ed ha perso credibilità è perché una parte sempre più consistente del partito, vive già e da tempo nelle “grandi intese” : nelle società, negli Enti, nelle Banche, ecc.
Questa parte del Partito non poteva permettersi il governo di cambiamento, a costo di fare fuori uno del padri del PD: Romano Prodi! Ed è questa parte del partito che sta dando una grossa mano a Grillo.

Noi vogliamo che si sappia che non ci omologhiamo alla linea politica dei 101 e che continueremo a rappresentare l’esigenza di un governo di cambiamento, facendo rete con tutti coloro che, delusi, guardano con stupore e distanza allo squallore che una parte non indifferente di nostri “grandi elettori” hanno offerto al nostro paese, paese che non li merita.


Democratici che avrebbero votato Romano Prodi e Stefano Rodotà.

Francesco Corso
Nicoletta Pannocchia
Sabina Pescarolo
Matteo Tognin
Filippo Pacchiega
Antonella Buson
Maria Cocchiarella
Diego Zanetti
Davide Caron
Vittorio Ivis
Andrea Drezzadore
Tiziano Veronese
Beatrice Dalla Barba
Anna Maria Gemignano
Gianfranco Giacchetto
Gianfranco Milani
Paolo Tognin
Roberto Milan
Roberto Franco
Angela Rizzato
Tomaso Boniolo
Renato Cappon
Paolo Merlo
Sergio Daniele
Valeria Pistollato
Paolo Merlini
Roberto Zanetti
Rosanna Morlin
Daniela Morandin


giovedì 18 aprile 2013

Al segretario provinciale


Caro Federico 
ti scriviamo per esternarti il nostro vivo dissenso verso la candidatura di Franco Marini a Presidente della Repubblica  che a maggioranza dei grandi elettori il PD ufficiale sta portando avanti.
Ti preghiamo di fare presente a tutti i livelli, regionale e nazionale, che la scelta non è assolutamente condivisa.
Una scelta che non interpreta assolutamente le grandi speranze di cambiamento espresse dal popolo italiano, speranza che noi tutti avevamo intravisto nelle scelte che hanno portato alle elezioni della Boldrini e di Grasso.
Invece di continuare nel solco del cambiamento ora si opera una scelta "datata", frutto di un compromesso con il PDL,  come se nulla fosse accaduto in Italia in questi anni e negli ultimi mesi. Una scelta per la quale il Pd pagherà un prezzo altissimo in termini di consensi.
Si continua a dare dimostrazione con questa scelta di una distanza astrale tra una parte consistente dell'elettorato democratico e il gruppo dirigente che continua a ragionare alla vecchia maniera :  un ex DS alla Presidenza del Consiglio  ed un ex DC alla Presidenza della Repubblica ! Un gruppo dirigente che non meritiamo assolutamente.
La scelta di Marini inoltre ci porta verso un abbraccio mortale con Berlusconi e ci fa perdere la possibilità di aprire una stagione nuova per l'Italia.
Riteniamo che la candidatura che più di ogni altra avrebbe interpretato  la campagna che abbiamo fatto "Italia bene comune" e l'inizio di una nuova stagione sia quella di Stefano Rodotà.
Cordialmente.

Francesco Corso
Pierluigi Giaccarello
Matteo Tognin
Paolo Merlini
Andrea Drezzadore
Nicoletta Pannocchia
Antonella Buson
Diego Zanetti
Luigi Talpo
Maria Luisa Nucibella
Alessandro Maria Esposito
Orazio Garbo
Francesca Andolfo
Riccardo Slanzi
Gastone Zilio
Mauro Pavan
Mirco Rizzato
Alessia Rossetto
Paolo Boaretto
Nicola Terzo
Silvia Mandelli
Natalino Boris Furlan
Luisa Ennio
Valentina Vallarin
Giulia Martin
Pietroantonio Aldrigo
Vittorio Ivis
Davide Caron
Tiziano Veronese
Beatrice Dalla Barba
Andrea Garavello
Tomaso Boniolo
Daniela Morandin
Angelo Mancini
Marianna Barin
Filippo Pacchiega
Pier Paolo Tognin
Maurizio Borsatto
Maria Cocchiarella
Angela Rizzato
Nicoletta Pannocchia
Paolo Vallerin