Programma per la segreteria cittadina

Premessa

Le recenti elezioni regionali hanno chiaramente evidenziato l’emergenza democratica nella quale versa il nostro Paese e, in considerazione dei risultati, la nostra Regione in particolar modo.

Abbiamo assistito al netto consolidamento del ‘blocco sociale e ideologico’ cementato intorno alle due principali forze del governo nazionale: Lega e PdL. Non appare inutile ricordare, in questa sede, l’innaturalezza e la pericolosità della saldatura delle due prospettive politiche, che trovano significativa convergenza nello spregio della Carta Costituzionale e della cultura e della pratica politica democratica che di quella carta è espressione.

La crisi italiana si inserisce, pur con la sua specifica criticità, in un conteso più ampio di crisi della rappresentanza e del modello classico della democrazia liberale.

Rispetto a questa difficilissima situazione il Partito Democratico dovrebbe costituire non solo un argine di difesa e di consolidamento dei valori democratici, ma soprattutto uno strumento a disposizione del Paese per l’elaborazione di nuove proposte e identità culturali.

Purtroppo dobbiamo constatare, da semplici iscritti, militanti e simpatizzanti, che il lavoro – pur meritorio – svolto dal partito, dall’atto della sua fondazione sino ad oggi, non ha atteso alle speranze e alle necessità del momento. Il PD resta uno strumento irrinunciabile e cruciale nella crescita positiva del nostro Paese, ma s’impone una sua radicale riforma organizzativa e un netto riorientamento programmatico.

Partiamo da questo dato di fatto: nel nostro Veneto il PD ha subito il più alto distacco nazionale dal blocco leghista-pidiellino (30%), ma soprattutto a preoccupare drammaticamente i nostri militanti e simpatizzanti, non può che essere il dato relativo all’astensionismo che ha sfiorato il 40% degli aventi diritto, con una particolare rilevanza degli astenuti di centrosinistra.


Il partito democratico padovano

Il partito democratico padovano, com’è naturale che sia, risente della condizione generale del Paese e vive le medesime difficoltà del partito nazionale. Ed infatti un inspiegabile ‘torpore’ sembra aver avvolto il nostro partito locale. Aldilà delle affermazioni di rito, ormai ripetute come stanchi mantra un po’ da tutti, il tanto invocato radicamento territoriale stenta a dare i suoi frutti, avanza anzi, proprio dalla dimensione più locale, una decisa disaffezione per il progetto PD. Anche il partito che doveva essere dei circoli, quindi dei semplici cittadini, ha lasciato quasi esclusivamente il passo al partito degli eletti e degli amministratori, indebolendo vertiginosamente la propria capacità di coinvolgimento e di elaborazione, che pure la prima fase congressuale (ottobre 2009) aveva fatto intravedere.
Il congresso cittadino è dunque il momento irrinunciabile per la definizione dei nuovi assetti del partito.

Candidando la lista PD NUOVO PERCORSO alla segreteria cittadina intendiamo fornire un forte contributo di innovazione intervenendo in particolare in due direzioni precise:
1) la reale democratizzazione del partito;
2) le nuove urgenze programmatiche.

1. Democratizzare il partito

La retorica sui circoli – come spazio centrale ed effettivo del partito – deve essere superata attraverso l’adozione di precisi strumenti di conduzione e di organizzazione del partito, che sanciscano il PRIMATO delle ASSEMBLEE per la deliberazione politica. Elenchiamo di seguito i punti programmatici ed immediatamente operativi che ci impegniamo ad attuare una volta eletti alla segreteria:

a.DIREZIONE CITTADINA -convocazione obbligatoria quadrimestrale della direzione cittadina (come definita dall’Assemblea cittadina eletta dai congressi di circolo). In queste occasioni il segretario dovrà presentare una relazione sullo stato di salute del partito, sulle iniziative in corso, sulle proposte di intervento ed analisi provenienti dai circoli
b.COMUNICAZIONE - tutti gli eletti del PD (comune, provincia, regione) dovranno relazionare mensilmente, attraverso un calendario e modalità stabilite e concordate con la segreteria cittadina, ai circoli sulla loro attività amministrativa
c.PARTECIPAZIONE - tutti i circoli saranno periodicamente coinvolti da consultazioni cosiddette doparie (ossia successive all’attuazione del programma), atte a registrate e raccogliere i contributi degli aderenti sulle nuove situazioni di governo e di politica del partito a livello cittadino
d.PRIMARIE PER I CANDIDATI - la segreteria cittadina si impegna, senza se e senza ma, di adottare del metodo delle primarie per la scelta del candidato sindaco e per la composizione delle liste dei candidati comunali
e.PRIMARIE PER IL PROGRAMMA - il partito si doterà del sistema delle primarie di programma per la costruzione del programma dei candidati sindaco e di quartiere
f.BOTTOM-UP - la segreteria predisporrà tavoli di lavoro intercircolo (opportunamente conservati in un DATA BASE e condivisi telematicamente) – puntualmente convocati e sollecitati – atti alla realizzazione di proposte programmatiche tanto sul piano cittadino, quanto provinciale e regionale. Tali proposte dovranno poi essere sottoposte agli amministratori in forza al partito al fine di una loro adozione in sede amministrativa.
g.RISORSE E TRASPARENZA FINANZIARIA- il partito padovano riconoscerà la quota del 75% del contributo di iscrizione ai circoli stessi. Contestualmente il bilancio dettagliato del partito dovrà essere presentato e votato annualmente alla direzione.
h.NUOVA SEDE -il segretario cittadino, in accordo con il segretario provinciale, si attiverà immediatamente per la definizione di una nuova sede cittadina-provinciale, che sia più agibile e simbolicamente aperta alla città

2. Un nuovo baricentro per il programma politico: i diritti.

L’analisi politica qui proposta, individua come soggetti strategici per la definizione dei primi e prossimi obiettivi politici le fasce più deboli dell’attuale società italiana e padovana: le donne e i giovani. In tal senso il pieno sviluppo delle politiche riguardanti i diritti civili e sociali dovrà divenire il grande tema di aggregazione, elaborazione e proposta del nostro partito. Indichiamo in questa sede i quattro assi programmatici generali sui quali calare le proposte più specifiche:

a.Persona: diritto civili e sociali per tutti con particolare attenzione ai diritti delle donne, anche immigrate (es. in materia di informazione sulla propria sessualità, corpo delle donne). Ma è parte del diritto della persona non vedere contrattati i propri diritti essenziali come l’acqua o il diritto all’informazione (privacy non è censura)
b.Futuro: il diritto al futuro, specie per le giovani generazioni, e quindi un partito locale particolarmente attento all’accesso ai diritti dell’infanzia (asili, modi di fare famiglia, alimentazione neonati) e,a risalire, della scuola e dell’università con particolare attenzione alla segregazione (no ai tetti per gli immigrati in classe) e alla dispersione scolastica
c.Sicurezze: il diritto alla sicurezza che deriva dal diritto al lavoro, dalla riqualificazione del territorio urbano; da politiche di contrasto contro la violenza sulle donne
d.Qualità: il diritto ad un ambiente migliore e più controllato – no alla privatizzazione, no al nucleare, sì alla green economy.


Infine, risulta decisivo il metodo attraverso il quale il partito intenderà esercitare questa azione verso se stesso e verso l’esterno. Noi proponiamo due parole guida: esigibilità e responsabilità.

Esigibilità dei diritti:
a)per i singoli pari opportunità nei titoli, nei mezzi e nell’accesso;
b)riconoscimento delle differenze: per soggetti collettivi, gruppi, associazioni, comunità: dare voce e negoziare la presenza nella sfera pubblica e la concorrenza reale alla formazione delle decisioni in base alla pari dignità della voce di tutti il riconoscimento possibile sulla base del patto comune (la prima parte della Costituzione e il federalismo dei diritti);
c)dare voce per dare possibilità di partecipare: è sia un compito dei gruppi (la politica prima) che dei rappresentanti a qualsiasi livello (primarie ed audit veri).

Responsabilità: fondare la legalità sull’esigibilità ed il riconoscimento delle differenze sulla base della pari dignità di ogni persona; fondare la legalità sulla formazione di una sfera pubblica plurale: la dignità di ogni discorso attraverso l’accesso di ogni voce al processo di formazione delle decisioni.